Emergenza sanitaria e misure contenimento contagio Inadempienze Enti del Ministero della Difesa. 16 marzo 2020

Signor Ministro,
malgrado quanto più volte rappresentato dalle scriventi OO.SS., continuiamo a registrare all’interno del Dicastero, compresa l’Agenzia Industria Difesa, una grave inosservanza delle direttive emanate per affrontare l’emergenza sanitaria, con il risultato di rischiare di pregiudicare la salute del personale e di alimentare una diffusione del contagio per l’intera comunità
In particolare - Mancano adeguati livelli di protezione e di prevenzione, così come previsti dal Testo unico 81/200/ e dalla direttiva della Funzione Pubblica 2/2020, così come non sono stati resi disponibili i DPI al personale che garantisce i livelli minimi essenziali e l’apertura degli enti e gli strumenti per l’igiene e la pulizia della cute;
- Non sono state generalmente attivate le operazioni di sanificazione nei luoghi di lavoro, molti addirittura ancora privi della pulizia ordinaria, in particolare nell’area industriale e tecnico operativa;
- In riferimento alle mense, pur consapevoli delle direttive contenute nel DPCM 11 marzo 2020, la maggior parte risulta priva dei requisiti minimi di salubrità e inapplicate risultano le misure per prevenire gli assembramenti;
- Risultano inerzie, ritardi negligenti e deliberate violazioni della direttiva Funzione Pubblica n 2/2020 la quale, al fine di ridurre al minimo la presenza dei dipendenti sui luoghi di lavoro, prevede prioritariamente il “ricorso al lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa, senza distinzione di categoria di inquadramento e di tipologia di rapporto di lavoro e con modalità semplificate”;
- L’obiettivo della rarefazione delle presenze risulta disatteso in molti Enti fra i quali si
segnalano, a titolo di esempio, il CISAM di Pisa (dove ai dipendenti è precluso il Lavoro
agile nonostante l’assenza di attività indifferibili), la Scuola Sott.li della Maddalena, , la
Magistratura Militare, il Grafico di Gaeta, i Carabinieri di diverse Regioni che adducono
di attendere “ordini superiori”, Maricenprog, taluni stabilimenti A.I.D., e molti altri;
- Risulta disattesa la previsione dell’art.2 della direttiva n 2/2020 FP che dispone “per le
attività che, per la loro natura, non possono essere oggetto di lavoro agile le
amministrazioni… adottano strumenti alternativi quali, a titolo di esempio, la rotazione
del personale, la fruizione degli istituti di congedo, della banca ore o istituti analoghi,
nonché delle ferie pregresse nel rispetto della disciplina definita dalla contrattazione
collettiva nazionale di lavoro”. Pare, infatti, che in molti Enti anziché ricorrere
prioritariamente al Lavoro agile, alla rotazione del personale, ecc., i responsabili stiano
collocando unilateralmente i dipendenti in ferie pregresse, violando la disciplina del
CCNL FC o, addirittura, in ferie a carico dell’anno in corso.
Nel sottolineare il comportamento censurabile di chi, in un momento così drammatico, ha
lasciato l’iniziativa alle singole articolazioni dell’amministrazione che hanno emanato
disposizioni tra loro non coordinate, determinando condizioni paradossali, in particolare nei
sedimi dove convivono realtà di FF AA diverse, vi invitiamo a disporre l’immediata
l’osservanza delle direttive emanate per contenere la diffusione del contagio e la rimozione
delle criticità così come innanzi illustrate.
Evidenziamo, infine, che l’atteggiamento responsabile delle scriventi OO.SS. e dei lavoratori
civili del Ministero della Difesa, necessario per gestire l’emergenza sanitaria in un momento
drammatico della storia del nostro paese, non esimerà da ricercare le responsabilità dei
Dirigenti inadempienti per le eventuali conseguenze sulla salute pubblica.
Si invita a dare cortese ed urgente riscontro.

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