Intesa sul pubblico impiego, Faverin: “Ma quale sconcerto, la Cgil sapeva tutto”

faverin1_smallDa chi si è sfilato dall’accordo, solo fumo negli occhi per coprire una scelta politica!

“La Cgil sapeva tutto e ha condiviso con Cisl Uil buona parte del percorso salvo poi abbandonare il tavolo. Questa è la verità, il resto sono chiacchiere per lanciare fumo negli occhi dei lavoratori”. E’ risoluto il commento di Giovanni Faverin, segretario generale della Cisl Fp, rispetto alle false accuse di un accordo sul pubblico impiego contrattato nell’ombra.

“Con la Fp-Cgil, e la Uil-Fpl, abbiamo redatto meno di un mese fa una piattaforma in 12 punti per il rilancio della contrattazione, la difesa delle retribuzioni e nuove relazioni sindacali nel pubblico impiego. Un documento che indicava come prioritari proprio i punti dell’Intesa di ieri e che era stato approvato dalle segreterie unitarie il 26 gennaio scorso”, puntualizza il segretario. Che poi attacca: “ovviamente sia Susanna Camusso che Rossana Dettori erano informate del percorso con il governo, tant’è vero che con le altre federazioni, 15 giorni fa, abbiamo mandato una lettera congiunta al ministro Brunetta per chiedere un incontro proprio sull’applicazione del d.lgs.150/2009. Lettera a cui il ministro ha risposto positivamente. Così come sapevano tutti, compreso il responsabile dei settori pubblici Michele Gentile, dell’incontro a Palazzo Chigi e dell’impianto delle cose che si sarebbero discusse”.

“E’ questa la verità” rimarca il segretario, “Quello che non si spiega è piuttosto perché loro si siano sfilati dall’accordo, visto che l’intesa scongiura il rischio dei tagli ai salari pubblici per effetto delle pagelle e che rilancia il ruolo del sindacato attraverso un accordo quadro da firmare all’Aran”.

“D’altra parte è una storia che si ripete sempre. Come nel 2008 quando abbiamo firmato il protocollo per recuperare i tagli del d.l. 112 e per chiudere in fretta i contratti dei comparti pubblici con 80 euro di aumento medio. Fatto sta che di quei risultati ne hanno beneficiato tutti, anche chi era disposto a fare protesta ad oltranza senza ottenere nulla” conclude Faverin. Che poi lancia la provocazione: “Se proprio la Cgil è convinta che l’intesa sia una presa in giro, perché non chiede che per i propri associati che le amministrazioni non tengano conto dell’accordo. E che applichino le pagelle. Così si renderanno subito conto se abbiamo ottenuto pannicelli caldi o effetti concreti sui salari dei lavoratori”.

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