FP CGIL CISL FP UIL PA E UNSA CONFSAL CONFERMANO L’INADEGUATEZZA DELL’INTERA PROCEDURA.
In data 15 novembre 2018 si è aperto il confronto con l’Amministrazione sul sistema di valutazione della Performance per il personale civile della Difesa.
In via preliminare FP CGIL CISL FP UIL PA e CONFSAL Unsa hanno ribadito il giudizio negativo, già più volte rappresentato nel corso di questi anni, di un sistema che si è dimostrato non adeguato alla complessità del Ministero della Difesa, caratterizzato da una molteplicità di profili professionali, perlopiù tecnici, da stabilimenti di lavoro, da dipendenti che assolvono attività non coerenti con la qualifica posseduta come le migliaia di lavoratori della prima area.
Un sistema dunque avulso dalla realtà e che, nel suo ambito contiene, un “vulnus” che lo rende
non credibile: la presenza di dirigenti militari, per definizione non responsabili, all’interno di un
sistema che, per poter funzionare ne richiederebbe invece la valutazione. Dunque un anacronismo
con cui purtroppo ci dobbiamo confrontare.
Sulla proposta presentata dall’Amministrazione le OO.SS. hanno respinto con fermezza il tentativo
di creare in sede centrale una macro area che, aldilà e al disopra dei singoli Comandi, avrebbe
avuto il compito modificare, anche in “peius” le singole valutazioni senza conoscenza alcuna dei
lavoratori e delle loro attività.
Per quanto sopra nella proposta unitaria di modifica del “sistema di valutazione” abbiamo chiesto
di connettere la valutazione del Dirigente militare con quella del Dirigente civile.
In ogni caso, come detto in precedenti comunicati, l’ importo irrisorio destinato alla Performance
individuale consentirà di depotenziare il suo macchinoso meccanismo di ripartizione.
Al termine della riunione, fuori ordine del giorno, abbiamo rappresentato la problematica legata ai
buoni pasto la cui mancata attribuzione in tutto il territorio nazionale, anche se in maniera non
omogenea, ha determinato disagi e tensione tra i dipendenti.
Il fallimento di una delle società fornitrici e la successiva tempistica richiesta della curatela
fallimentare è giunta al termine ed ha ora consentito la procedura di acquisto di buoni pasto,
destinati all’Area centrale per c.a 300.000 euro, che a breve saranno in di stribuzione secondo
quanto riferito da Persociv.
Per gli Enti dell’Area periferica le risorse per acquistare direttamente i buoni pasto necessari, sono
state già attribuite ai Comandi con autonomia di spesa.
Gli Enti che si sono mantenuti al di sotto della soglia di spesa di 40.000 euro hanno provveduto ad
acquistare i buoni pasto senza difficoltà, al contrario le gare (obbligatorie) per gli importi superiori,
sono andate deserte ma, comunque, la normativa prevista in questa circostanza, consentirà di
procedere all’acquisto diretto.
Anche per gli Enti periferici Persociv ha reso noto la disponibilità delle risorse per tutto il 2018
invitando quegli Enti che non lo avessero ancora fatto a far pervenire le eventuali richieste di fondi
ulteriori.
Con l’attivazione della convenzione nazionale per il 2019, confidiamo che si risolva questa lunga e
tormentata odissea.