Si è svolto in data 5 febbraio 2019 l’incontro tra il Ministro della Difesa - dott.ssa Elisabetta Trenta - e le OO.SS. Nazionali.
L’ordine del giorno predisposto per l’occasione prevedeva l’esame congiunto di tre punti:
- a) il trattamento economico dei dipendenti civili;
- b) le assunzioni;
- c) le progressioni tra le aree funzionali.
In apertura, sul primo argomento il Ministro ha inteso rammentare ai presenti le conclusioni del lavoro predisposto a suo tempo dalla Commissione incaricata dall’allora Ministro Pinotti e presieduta dal Sottosegretario Rossi, che di seguito all’indagine esperita nell’ambito della pubblica amministrazione per verificare le differenze stipendiali esistenti, a parità di ruolo e qualifica, tra il personale civile della Difesa e quello degli altri ministeri, nel certificare il risultato riscontrato indicava quattro soluzioni per sanare il gap economico (- 30%) sofferto dalle retribuzioni accessorie dei dipendenti civili della difesa, ovvero:
- La costituzione di un fondo integrativo strutturale;
- L’istituzione, nell’ambito del nuovo comparto delle funzioni centrali, di una sezione contrattuale specifica per il Ministero della Difesa;
- L’incremento dell’indennità di amministrazione;
- L’inserimento del personale civile della Difesa negli ordinamenti speciali di cui all’art. 3 del D.lgs, 165/2001
Sulla questione il Ministro ha dichiarato ai presenti che, essendo mutato il quadro politico di riferimento, l’unica soluzione percorribile rispetto alle 4 opzioni menzionate sarebbe rappresentata - a Suo dire - esclusivamente dall’attuazione della quarta, individuando in almeno 200 milioni di euro la copertura economica necessaria a consentire l’operazione, oltre alla condivisione generalizzata della proposta avanzata che prevederebbe l’abbandono dell’attuale CCNL di comparto e l’approdo a quello imposto per legge.
Per quanto riguarda le assunzioni straordinarie autorizzate dalla legge di bilancio 2019, ha confermato l’avvio dei concorsi per n. 294 unità di personale – che peraltro molto probabilmente verranno gestiti dal Dipartimento della Funzione Pubblica con un unico concorsone valido per tutta la P.A. -, che saranno destinate esclusivamente ai Poli e agli Arsenali, aggiungendo che da quest’anno al prossimo 2024 verranno inoltre assunte dal Ministero della Difesa altre 3000 unità di personale per effetto dello sblocco del turn over.
Sulle progressioni fra le aree funzionali – da noi fortemente richieste – il Ministro Trenta ha dichiarato che nel ritenere applicabile la bozza di norma a suo tempo predisposta dal Gabinetto dell’allora Ministro Pinotti, garantirà il proprio impegno affinché questa venga inserita nel primo veicolo normativo ritenuto utile allo scopo.
Di seguito alla relazione iniziale prodotta dal Ministro, ha preso la parola la vice capo di gabinetto - dott.ssa Riccardi – che ha di fatto imposto la regolazione dei tempi di intervento di ogni organizzazione sindacale fissandola in soli 5 minuti per singolo esponente, al fine di assicurare – a Suo dire - la presenza del Ministro al tavolo per l’intero incontro.
Sono quindi intervenute le scriventi OO.SS. Nazionali, segnalando preliminarmente al Ministro la necessità di un Suo intervento urgente sul trattamento stipendiale di molti lavoratori della Difesa che, per effetto del prossimo conguaglio fiscale, si ritroveranno nel mese di febbraio a percepire stipendi con decurtazioni fino a 600 euro. Abbiamo ricordato per l’ennesima volta che il sistema Cuse/Bdus/Noipa non sta funzionando ormai da tempo, e che permangono tuttora irrisolte ancora troppe situazioni anomale ed inaccettabili, per le quali procederemo con le verifiche di legittimità normativa e con i conseguenti atti a tutela dei lavoratori.
Per quanto concerne le affermazioni del Ministro relative al gap economico di cui sopra, e all’ipotesi di soluzione da Lei avanzata, abbiamo chiesto alla stessa di conoscere se la Difesa è già in possesso o meno dei 200 milioni di euro (sempre quei famosi 200 milioni che pure la volta scorsa qualcuno – sempre gli stessi - sosteneva esistessero, ma che nessuno ha mai visto) che ha indicato come necessari per praticare quell’opzione, e se esista o meno un articolato normativo eventualmente comprensivo di regolamento attuativo che tenda a modificare l’attuale impianto giuridico.
Credevamo, infatti, che il Ministro Trenta prima di lanciare una affermazione di tale portata avesse verificato con il Ministro della Funzione Pubblica e il MEF la percorribilità di una simile operazione e, quindi, avesse già conseguito sia lo stanziamento economico che l’assenso politico.
Invece, con nostro grande stupore, il Ministro Trenta al momento delle risposte sulle domande avanzate dai rappresentanti nazionali di FP CGIL, CISL FP, UIL PA e CONFSAL UNSA ha abbandonato la riunione – ed è la seconda volta che lo fa - assumendo di dover attendere a impegni precedentemente assunti, e lasciando al Suo Consigliere l’onere delle risposte, peraltro così sintetizzabili:
- a) per gli stipendi di febbraio quasi nessuna possibilità di rateizzazione, ma forse è possibile la dilazione per il mese di marzo;
- b) sulle altre questioni rimandiamo ai prossimi incontri, magari riducendoli per ragioni di tempo.
Nessuna indicazione, quindi, sugli stanziamenti economici e nessuna indicazione sul percorso normativo che si vorrebbe eventualmente avviare.
Insomma, in poche parole solo chiacchiere e poi il NULLA!