In tale occasione, nel sostenere che il regolamento interno elaborato dall’amministrazione per l’adozione dello “Smart Working” o “Lavoro Agile” doveva obbligatoriamente partire dal 1° giorno del successivo mese di Settembre (rammentiamo che si era ancora al 24 del mese di Luglio c.a.), il predetto dirigente si dichiarò indisponibile a ricevere qualsivoglia contributo e/o osservazione di parte sindacale che, a quel punto, fu costretta ad abbandonare il tavolo.
Una condotta incomprensibile, che di fatto ha impedito alle rappresentanze sindacali del personale civile di esercitare le prerogative stabilite dall’innovato sistema di relazione e partecipazione sindacale introdotto con il nuovo CCNL triennio 2016/2018, ovvero, in particolare, di discutere del tema nell’ambito dell’Organismo paritetico per l’innovazione di cui all’art. 6 del predetto contratto, come opportunamente rilevato anche dall’ARAN nella nota fatta pervenire a codesta amministrazione il 27 Giugno 2018 in risposta ai chiarimenti richiesti con la lettera n. 46552 del 12.06.2018, e come avvenuto in tutte le altre pubbliche amministrazioni.
Quindi, ben prima di sottoporre il progetto “Lavoro agile” alle scriventi OO.SS., l’amministrazione già sapeva che avrebbe dovuto procedere dapprima all’insediamento del citato Organismo – come peraltro a suo tempo da noi richiesto per iscritto, e a tuttoggi stranamente non ancora ottenuto -, e successivamente avviare l’interlocuzione tra le parti sul progetto.
In ragione di quanto sopra, e nelle more delle valutazioni richieste ai nostri studi legali sulla questione, si chiede di formalizzare l’avvio dei lavori dell’Organismo paritetico nel quale cominciare subito ad esaminare l’esito dell’unilaterale sperimentazione avviata.