Egregio Ministro,
come certo saprà di recente il Ministero della Salute ha, con l’Ordinanza n.3/2020, inteso dettare le precauzioni da adottare in tutti i luoghi di lavoro per contrastare la diffusione da contagio del coronavirus e, contestualmente, da un lato riaffermato l’attribuzione di responsabilità in capo al datore di lavoro - in collaborazione con il medico del lavoro competente - per quanto attiene alla tutela della salute e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti e, dall’altro, stimolato l’immediata attivazione dello smart-working e del telelavoro, strumenti che consentono la prosecuzione delle attività lavorative riducendo fortemente il rischio di contagio.
In ragione di quanto sopra esposto, atteso che sul tema a tutt’oggi non si ha ancora notizia di atti di indirizzo generale o circolari dispositive emesse dall’A.D. a tutela del personale civile, si chiede di far conoscere alle scriventi OO.SS. quali sono state le misure adottate per tutelare i lavoratori civili impiegati negli Enti militari delle Regioni Piemonte, Veneto e Lombardia in particolare (risulta un caso di contagio accertato su Milano in queste ore), e quali e quando saranno rese pubbliche le indicazioni eventualmente dettate sul tema per questi e per tutte gli altri Enti delle FF.AA. dell’intero territorio nazionale.
Con riferimento alla Regione Lombardia, è appena il caso di far notare che il Direttore del Centro Ospedaliero Militare di Milano ha emesso in data odierna una disposizione di servizio con la quale ordina – giustamente a parere delle scriventi - che il personale dipendente “proveniente/residente/domiciliato ovvero transitato nelle ultime due settimane nei comuni delle Regioni Veneto e Lombardia citati nel Decreto Emergenza Covid-19. Decreto PCM del 23 Febbraio 2020 non si rechi sul proprio luogo di lavoro/servizio fino a nuova comunicazione a riguardo”.