Egregio Ministro,
le scriventi organizzazioni sindacali lo scorso 24 febbraio hanno inviato alla Sua cortese attenzione una lettera recante elementi di oggettiva preoccupazione per la situazione che si è da tempo ingenerata in danno delle lavoratrici e dei lavoratori civili della Difesa sul tema in oggetto, per effetto di una gestione resa ormai complessivamente schizofrenica da parte dell’A.D., la quale continua a negare i diritti legittimamente acquisiti da quei dipendenti nell’arco della loro intera carriera lavorativa, essenziali ai fini della maturazione del diritto al trattamento di quiescenza.
Una questione assai delicata, come abbiamo già avuto modo di spiegare nella nota
che ad ogni buon fine alleghiamo, e che a nostro giudizio merita un approfondimento
serio e ponderato al tavolo politico.
Eppure, malgrado avessimo adeguatamente motivato l’urgenza del caso, ad oggi
non abbiamo ancora avuto alcun cenno di riscontro dal Gabinetto e/o dai suoi più stretti
collaboratori, e francamente, considerata la correttezza dei rapporti con Lei intrattenuti
fin dall’inizio del Suo primo mandato, la cosa sorprende non poco.
Per tali fondate ragioni ci permettiamo di ribadire l’urgenza dell’apertura di quel
tavolo di confronto, sapendo che la Sua dimostrata sensibilità nei confronti dei lavoratori
civili del dicastero della Difesa non verrà meno neanche questa volta.
Restiamo in attesa di cortese riscontro