Le scriventi OO.SS. rappresentano quanto segue:
_In data 17 marzo si è tenuta una riunione in VTC alla presenza di DIPE e DIPAINFRA nel corso della quale è stata fornita una puntuale informazione su tutte le infrastrutture oggetto - a breve, medio e lungo termine - di cessioni, chiusure e/o dismissioni. _Nel corso dell’illustrazione fatta dal rappresentante del Rep. Infrastrutture è stata data informazione che, relativamente alla caserma in oggetto, non vi erano novità da riferire di seguito all’avviso esplorativo pubblicato da Difesa Servizi S.p.A. nell’anno 2019.
_Con grande sorpresa sono venute a conoscenza che il 23 marzo scorso (ovvero dopo soli 6 giorni dalla suddetta riunione) il Direttore della Task Force sulla valorizzazione degli immobili,
l’energia e l’ambiente ha organizzato e svolto un sopralluogo (con la nota che si allega) invitando Difesa Servizi S.p.A., l’amministrazione comunale di Anzio ed i rappresentanti di SME, SMD, SEGREDIFESA, IGESAN, COMLOG E.I., Policlinico Militare, per esaminare “ipotesi di
razionalizzazione e valorizzazione dell’immobile in oggetto”. Com’era lecito e comprensibile attendersi, l’accelerazione imposta alla scelta evidentemente compiuta - della quale non è stata fornita alcuna informazione alle rappresentanze sindacali dei lavoratori interessati, e che non crediamo possa essere maturata solo in quel brevissimo arco temporale che l’ha separata dall’incontro del 17 marzo scorso, circostanza che rischia seriamente di minare la credibilità della forza armata - ha suscitato forte preoccupazione in seno alle lavoratrici, ai lavoratori e agli stessi degenti della struttura inopinatamente coinvolta, poiché allo stato lungi dall’essere chiarito il futuro del Dipartimento di Lungodegenza e le prospettive di mantenimento degli attuali livelli occupazionali. Per quanto precede, le scriventi organizzazioni sindacali chiedono un urgente incontro alla presenza dei Capi Reparto di SME DIPE e DIPAINFRA, al fine di ottenere ogni utile e trasparente informazione circa i reali intendimenti della F.A. sul Dipartimento e sulla qualificata forza lavoro attualmente occupata, che consta di persone non di scatole da trasloco. Fino ad allora, con riserva di attivare ogni forma di pubblico dissenso e mobilitazione dei lavoratori nel caso tale richiesta non venga tempestivamente evasa, si chiede di non intraprendere iniziative che possano in qualunque modo avere ricadute sulla struttura e sui predetti lavoratori.