Sig. Ministro,
come è noto il riconoscimento economico ai lavoratori civili della Difesa, contenuto nella legge di Bilancio 2021, è stato conseguito attraverso la rinnovata attenzione della sua conduzione politica e la tenacia del movimento dei lavoratori rappresentato dal sindacato confederale. Questo spartiacque ha sicuramente alimentato le speranze dei dipendenti e ne ha ravvivato la fiducia da tempo sopita ma, a distanza di 4 mesi, è ora necessario che le norme approvate si trasformino in provvedimenti concretamente esigibili. Peraltro, accanto alle iniziative di natura economica, FP CGIL CISL FP e UIL Pa ritengono essenziale che la crisi di sistema che avvolge il Ministero della Difesa, la rilevanza economica e sociale che dei suoi insediamenti hanno nei vari territori, siano affrontati con la medesima determinazione, la tempistica e il metodo partecipativo che ha accompagnato l’approvazione dei 50 milioni di euro. In particolare le scriventi OO.SS. ritengono sia giunto il tempo non solo di declinare le problematiche ma di dare impulso alle loro soluzioni, in particolare:
1. Rendere esigibili per i lavoratori civili i 50 milioni di euro della Legge di Bilancio 2021 È necessario rendere immediatamente esigibili i 50 milioni di euro approvati dalla legge di bilancio 2021 per i lavoratori civili, superando le incertezze interpretative e le lungaggini burocratiche, per garantire gli sviluppi economici, compresa l’attribuzione di 1 milione di euro per i dipendenti della prima area e l’aumento dell’indennità di amministrazione per tutti i lavoratori. Occorre riproporre l’impegno finalizzato ad ottenere la conferma, anche per l’anno 2022, dello stanziamento straordinario relativo ai 21 milioni di euro destinati alla performance organizzativa.
2. Assumere 6.000 giovani Gli attuali dipendenti sono già adesso al di sotto delle 20.000 unità previste per il 2024. E’ necessario rompere gli indugi, differire gli effetti della L 244/12 e varare un piano di 6.000 assunzioni, da distribuire in maniera organica in tutto il paese, con attenzione per i territori finora esclusi. In tale ambito si ritiene opportuno valorizzare le proposte già formulate da FP CGIL CISL FP e UIL PA con il coinvolgimento delle ex Scuole Allievi Operai nella formazione di giovani da inserire attraverso corsi/concorso. È poi indispensabile accelerare e dare concreta attuazione ai concorsi tutt’ora incomprensibilmente sospesi, compresi quelli recentemente approvati e inseriti nella legge di bilancio 2021, di cui a tutt’oggi non si ha notizia.
3. Recovery Plan, infrastrutture e divari territoriali È noto come le attività oggi svolte negli stabilimenti dell’area tecnico, operativa e industriale, comprese quelle dell’Agenzia Industria Difesa, siano state negli ultimi venti anni costantemente compresse, sia per effetto del blocco del turn over, sia in ragione dei tagli destinati all’ammodernamento e degli strumenti necessari alle officine meccaniche degli Arsenali, Poli e Centri Tecnici. Di fatto oggi registriamo la sostanziale incapacità di operare al meglio delle possibilità, a vantaggio di un sempre maggior coinvolgimento delle imprese private i cui costi a carico della collettività si sono rilevati maggiori. Per questo riteniamo che il Recovery Plan debba costituire per la Difesa una irrinunciabile opportunità di rilancio del settore. Tornare ad investire per rendere efficienti e produttive le infrastrutture, innovandone le tecnologie e i processi di riorganizzazione e digitalizzazione nel rispetto della sicurezza e dell’ambiente, significa assumere l’obiettivo di valorizzare gli asset strategici di un settore che può favorire la ripresa dell’occupazione, contribuendo allo sviluppo economico e sociale del paese.
4. Aree e infrastrutture della Difesa in uso ai privati È necessario rendere concreto, formalizzandolo, l’accordo sulle assegnazione di aree e strutture della Difesa in uso temporaneo ai privati attraverso la partecipazione e il confronto con le OO.SS., per favorirne l’efficacia.
5. Diritto alle informazioni, trasparenza, tabelle organiche e mobilità. Nonostante le garanzie più volte intervenute con il vertice politico, nonostante la definizione nei primi incontri sul CCNI “parte normativa” con la delegazione presieduta da Persociv e alla presenza di SMD, permangono incomprensibili ostacoli a fornire tempestiva e completa informazione sulle tabelle organiche e sulla distribuzione dei dipendenti negli enti da parte degli SSMM. Questa violazione degli obblighi sulla trasparenza, l’aver fornito dati insufficienti, incompleti e comunque non veritieri, ha fatto fallire tutte le procedure sulla mobilità, di fatto mai applicata, con pregiudizio per chi da tempo attende di potersene avvalere. La mancanza di unicità di visione in tema di fabbisogni del personale, anche nelle sedi periferiche, ci consegnano una frammentazione con 8 diverse articolazioni (SMD, SMA, SME, SMM, C.C., Segredifesa, Consiglio Superiore della Magistratura, Persociv) che ha concorso al fallimento della legge 244/12. E’ dunque necessario ricondurre, anche nel Ministero della Difesa, l’intera gestione dei rapporti di lavoro del personale civile, compresi gli organici, ad un unico centro di responsabilità amministrativa da attribuire alla Direzione Generale del Personale Civile.
6. Ex militari transitati Permane irrisolta, nonostante le proposte avanzate da FP CGIL CISL FP UIL PA, la problematica dei colleghi transitati per motivi di salute. Non è più rinviabile favorirne il transito volontario in tutte le pp aa, curandone l’assegnazione non lontano dalle loro residenze evitandone, possibilmente, l’assegnazione nell’area industriale stante la difficoltà allo svolgimento di mansioni tecniche per motivi di salute. È indegno che centinaia di colleghi, anche in condizioni di salute estreme, continuino a mendicare trasferimenti rimediando porte chiuse. Le porte chiuse non servono a loro e neppure all’AD che ha generato questa assurdità che non può essere affrontata con gli schemi consueti Anche per questo è necessario riformare una tabella di equiparazione anacronistica che genera, fra l’altro, condizioni di sotto impiego per i transitati nella terza area.
7. Polverifici e lavori insalubri Permangono ancora inevase le richieste delle OO.SS. sulla definizione del tema, in attesa dei risultati della commissione nominata 24 mesi fa che avrebbe dovuto presentare per attualizzare le disposizioni vigenti che risalgono a 100 anni fa. E’ necessario trovare soluzioni che non arrechino pregiudizio a dipendenti alle porte della pensione a cui viene addirittura negato, con effetto retroattivo, il diritto già maturato. Occorre aprire al più presto, stante la gravità della situazione che coinvolge migliaia di lavoratori, un apposito tavolo di confronto.
8. Organismi di Protezione Sociale Così come ripetutamente convenuto, per superare la deriva degli Organismi di Protezione Sociale affidate a fallimentari gestioni private, è necessario modificare il Codice dell’Ordinamento Militare ripristinando l’affido prioritario alle Associazioni di dipendenti Nel sottolineare che con l’attuale vertice politico si è aperta una fase nuova nella Difesa e che hanno trovato risposte istanze da tempo inascoltate, è altrettanto evidente che il ruolo e la partecipazione dei lavoratori e del sindacato confederale abbiano assunto una rilevanza strategica per il conseguimento dei risultati ottenuti. Tanto premesso, nella convinzione che è ora indispensabile dare continuità alle iniziative intraprese, FP CGIL CISL FP e UIL PA chiedono apposito incontro sugli argomenti rappresentati.