La considerazione che il divario con il personale militare non fosse solo di natura economica, non è un astrazione ma una realtà tangibile che i lavoratori civili della Difesa percepiscono ogni giorno nei luoghi di lavoro.
Ne è stata ulteriore conferma il recente provvedimento che riserva al solo personale in divisa prestazioni sanitarie gratuite, attraverso una polizza collettiva finanziata dal bilancio della Difesa.
Nel condividere la soddisfazione per tale risultato conseguito dai vertici del Ministero, non si comprende come possa realizzarsi il benessere organizzativo escludendo una parte dei dipendenti.
In verità il benessere e la protezione sociale del personale civile sono stati, da sempre, un semplice enunciazione e ai dipendenti sono state riservate briciole di assistenza, avanzi di colleghi più fortunati.
Peraltro anche in tale contesto le diamo atto di un impegno mai profuso prima da nessuno che, anche di recente ha impedito, in talune significative realtà territoriali, che OPS riservate al personale civile fossero sottratte alla loro disponibilità.
Ma è evidente che anche in tema di benessere e protezione sociale del personale civile non sia più rinviabile un approccio organico e programmatico che, a partire dalla rimozione delle cause interne, anche culturali, riconosca ai dipendenti civili parità di condizioni.
Tanto premesso, nella consapevolezza delle sfide straordinarie che ci attendono in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, organici, assunzioni, rilancio delle attività produttive, superamento delle diseguaglianze, per le quali le rinnoviamo l’invito ad un sollecito confronto, confidiamo in un suo autorevole intervento per estendere le garanzie sanitarie a tutti i dipendenti del suo dicastero.
Il finanziamento a carico del bilancio della Difesa o, come richiesto dalla rappresentanza militare, a carico del bilancio dello Stato, rappresentano gli strumenti finanziari da utilizzare anche in considerazione delle esigue risorse occorrenti.
Cordialmente