Confermati gli sviluppi economici 2022 e le maggiorazioni per la 1^Area
Ma è urgente l’incontro con il nuovo vertice politico! È stata una riunione fiume di 6 ore quella che si è resa necessaria per sottoscrivere il nuovo accordo sul FRD 2022 dopo la “scomparsa” di 17 milioni di euro dal Fondo destinato ai lavoratori civili della Difesa. Il grave errore previsionale, rilevato con estremo ritardo dal Mef che ha bocciato la prima ipotesi di accordo, ha visto FP CGIL CISL FP e UIL Pa costringere tutta la delegazione trattante a trovare l’intesa in giornata per ottenere al più presto il via libera dallo stesso Mef e dalla Funzione Pubblica. Sono state confermate le progressioni economiche 2022 e le maggiorazioni, immutate negli importi, per la 1^ Area. Confermate, con importi rivisti: - La Performance Organizzativa (quota media pro capite € 617,00) - La Performance Individuale (quota media pro capite € 185,32) - Il Fus (quota media pro capite € 176,78) - Le Posizioni Organizzative (quota media pro capite € 2.046,08 per la Cat. I, € 1.264,59 per la Cat II) - Le maggiori risorse necessarie per l’Agenzia Industria Difesa Il confronto ha assunto inizialmente toni molto aspri da parte di FP CGIL CISL FP e UIL Pa che hanno contestato alla delegazione di aver pubblicato un documento, ritirato stamattina, che dava una ricostruzione fantasiosa di quanto avvenuto nelle ultime riunioni di contrattazione. La gravità di quanto diffuso e per la quale, in verità, l’amministrazione ha chiesto scusa, ha indotto Fp Cgil Cisl Fp e Uil Pa a pretendere la registrazione dell’incontro, per il momento solo audio, per evitare la diffusione, anche da parte di altre sigle sindacali, di false rappresentazioni di quanto avviene durante le riunioni. Se la tenacia del sindacato confederale ha consentito di limitare i danni e confermare, pur con minori risorse, tutte le voci del salario accessorio, è evidente che il sistema nel suo complesso non funziona. Troppi i ritardi nell’assegnazione delle risorse, troppi i passaggi, troppi i pareri e sempre più evidente la mancanza di una guida univoca, capace di affrontare in maniera incisiva e con una visione organica le varie problematiche. Ma, ancora una volta, sono i lavoratori civili della Difesa a pagare il prezzo della mancata riassegnazione dei 21 milioni nella legge di Bilancio 2022 e che conferma l’urgenza di un confronto con il nuovo vertice politico.