Egregio Ministro,
è sempre più difficile per FP CGIL – CISL FP e UIL PA dare credito e fiducia alle dichiarazioni del vertice politico del dicastero che da un lato, dichiara a più voci di aver preso in carico i punti della vertenza rappresentata dalle scriventi OO.SS., e dall’altro consente che la Direzione Generale per il personale civile scriva – e firmi nella persona del D.G. f.f. - che al Ministero della Difesa una parte delle norme contrattuali non si applicano ai lavoratori. Con nota del 21 aprile scorso Persociv, rispondendo ad un quesito posto dallo S.M.E., invita “a
soprassedere nell’attivazione dell’istituto in argomento” che, per chiarezza, è la banca delle ore, istituto
previsto sia dal Contratto collettivo nazionale di lavoro 2016/2018 che da quello successivo, triennio
2019/2021, attualmente in vigore.
Lo S.M.E., per parte propria, è riuscito addirittura a peggiorare quanto espresso da Persociv, diramando in
data 8 maggio ai propri vertici d’Area un foglio con cui sancisce che “l’istituto di cui trattasi non può essere
al momento applicato nell’ambito dell’A.D.”, con una presa di posizione che mal si coniuga con la
disponibilità da sempre espressa dal Capo di S.M.E. nei confronti di un sistema di corrette relazioni
sindacali.
La predetta Direzione generale, inoltre, relativamente alla mancata corresponsione degli arretrati delle
progressioni economiche 2021 al personale posto in quiescenza, continua ad emettere laconici
bollettini/comunicati sullo stato di avanzamento della questione che recano notevole imbarazzo.
Informative che si traducono sempre con un nulla di fatto, ovvero con una sostanziale resa della suddetta
D.G. ai presunti, abusati e tuttora irrisolti problemi tecnici reiteratamente declinati da Noi Pa, che continua
a negare il diritto maturato da quei lavoratori di vedersi corrisposto quanto loro dovuto. Una posizione
ingiustificabile, a distanza di quasi un anno dal perfezionamento della graduatoria degli aventi diritto.
Come pure le mancate risposte al personale ex militare transitato nei ruoli civili, al quale si stanno
operando trattenute al buio, senza alcun tipo di informazione sulle motivazioni che giustificano e
quantificano le decurtazioni operate sulle retribuzioni.
La gravità delle posizioni assunte dall’A.D. pone FP CGIL, CISL FP e UIL PA di fronte alla necessità di chiederle
un intervento risolutivo nei confronti della Direzione generale per il personale civile, le cui provocatorie
azioni unilaterali non si avvicinano neanche, a giudizio delle scriventi, al più basso standard di relazioni
sindacali mai riscontrato nell’amministrazione difesa, oltre a generare forte malcontento tra i dipendenti e
inutile contenzioso tra le parti.
Si resta in attesa di cortese urgente riscontro