FP CGIL CISL Fp e UILPA sono, ancora una volta, costrette a denunciare la grave condizione dei dipendenti dell’Agenzia Industrie Difesa.
Sono state quest’oggi, infatti, confermate le preoccupazioni di oltre un anno fa per il cambiamento improvviso, apportato al finanziamento e alla relativa gestione dell’Agenzia, ma senza le necessarie risorse umane e finanziarie. Nel corso dell’incontro odierno, sollecitato da Fp Cgil Cisl Fp e Uil Pa per chiedere il pagamento del salario accessorio del 2022 e del 2023, oltre gli sviluppi economici e le progressioni verticali, il Direttore ha informato di avere l’incarico prorogato sino a metà novembre, ma limitato alla ordinaria amministrazione.
L’amministrazione ha poi comunicato l’aumento dei dati produttivi (di cui non abbiamo conferma documentale) e l’imminente pubblicazione di un nuovo concorso per circa 90 unità (16 Funzionari e 74 assistenti).
I ritardi e le incongruenze
Il bilancio 2022 non è stato ancora approvato dagli organismi competenti e lo sarà probabilmente solo il 27 ottobre!
Un ritardo inammissibile che, secondo l’amministrazione, non consente ancora il pagamento del salario accessorio 2022.
Come Fp Cgil Cisl Fp e Uil Pa abbiamo richiesto di pagare subito le particolari prestazioni di lavoro e gli altri emolumenti accessori del 2022.
Fondo risorse 2023, Sviluppi economici e Progressioni verticali
Grande preoccupazione è stata espressa dal sindacato confederale visto che nessun atto concreto è stato assunto per la distribuzione delle risorse per l’anno 2023.
L’amministrazione ha rappresentato- verbalmente- alcune ipotesi di ripartizione delle risorse ma non inserite nel quadro organico di un Contratto Integrativo.
Abbiamo sollecitato che è necessario garantire ai lavoratori dell’Agenzia i medesimi emolumenti dei dipendenti del Ministero e le stesse prerogative, a partire dagli sviluppi economici orizzontali e dalle progressioni verticali, ma è necessario fare presto e sottoscrivere il Contratto Integrativo entro il 31 ottobre!
L’amministrazione ha poi evidenziato di non aver avuto le risorse sufficienti per l’anno 2023, ma anche questo indica che il sistema non funziona ed è ulteriore conferma che è necessario un intervento del vertice politico a cui presto ci rivolgeremo unitamente ai lavoratori delle unità produttive.
Rispetto ai dubbi avanzati dalla Delegazione Trattante sulla legittimità della firma sul C.C.N.I. in regime di ordinaria amministrazione, abbiamo ribadito che il pagamento degli emolumenti del personale è sicuramente ordinaria amministrazione al pari, evidentemente, della firma del bando per il reclutamento di 90 unità.
Smart Working
In tema di Lavoro Agile abbiamo sollecitato che è necessario uniformarsi a quanto contrattualmente disposto, sia dal CCNL Funzioni Centrali che dal Regolamento del Ministero della Difesa, compreso l’indicazione dello SW per 2 gg alla settimana, naturalmente limitato alle attività smartabili che è necessario individuare con apposita mappatura (che non è stata fatta!).
Abbiamo registrato le consuete resistenze ma invitato, con determinazione, ad attenersi a questa diversa modalità di prestazione della medesima attività lavorativa.
L’amministrazione si è riservata di pubblicare medesimo regolamento già approvato per i dipendenti del Ministero.
Benessere
Anche in tema di benessere abbiamo rappresentato la necessità di trasparenza nelle assegnazioni e coinvolgimento dei lavoratori nella spesa, analogamente alla svolta che abbiamo impresso nel Ministero.
È inutile precisare che, anche su questo argomento, non vi è la necessaria capacità di intervento e l’amministrazione si è riservata di assumere le necessarie informazioni.
È evidente che il quadro d’insieme non solo non è roseo ma appare desolante.
Relazioni sindacali
Abbiamo ribadito che, dopo l’intervento del Direttore di Aid teso a ripristinare un clima corretto, poco o nulla è cambiato e la situazione attuale non è più tollerabile.
Pochi gli interlocutori, molti dei quali nuovi, ma grande la problematica di un sistema che la politica, negli anni, ha snobbato incurante degli allarmi del sindacato confederale che continuerà, come sempre, a difendere il lavoro e i lavoratori.