BONANNI, MOBILITAZIONE SU PUBBLICO IMPIEGO. IL 12 OTTOBRE GLI STATI GENERALI
15 Settembre 2011
''Vanno ridisegnate le articolazioni dello Stato con accorpamenti di comuni, abolizione delle province e depotenziamento delle regioni''. Lo ha detto oggi, Raffaele Bonanni, leader della Cisl che sul Pubblico impiego ha lanciato ''una mobilitazione nazionale'' del suo sindacato. Rispondendo a una domanda sullo 'sciopero' dei sindaci, Bonanni ha detto che ''la battaglia la facciamo noi con i lavoratori dipendenti pubblici che sono offesi dal continuo ricorso a taglieggiamenti a loro sfavore. Abbiamo deciso una forte mobilitazione dei dipendenti pubblici della Cisl per protestare non solo sui tagli che ancora una volta gravano su di loro senza alcuna equità - ha spiegato Bonanni - ma anche sul taglio che riguarda il Tfr e tante altre misure che riguardano il pubblico impiego''. Bonanni ha detto che bisogna arrivare presto a un ridisegno complessivo delle articolazioni dello Stato. ''Siamo stufi di questa storia - ha detto - ci mobiliteremo su questo in tutta Italia. Chiediamo a viva voce di rispettare il Pubblico impiego, ma anche di riformare lo Stato nelle sue articolazioni. Le regioni così come sono non ci piacciono, vanno depotenziate perche' non possono assomigliare a Stati che costano un sacco di soldi; di revisionare il funzionamento dei comuni mettendoli in consorzio, di azzerare le province e abolire le Comunità montane. Questa e' la battaglia che faremo. Non ci stiamo a scaricare tutto sui dipendenti pubblici''.
Il leader di Via Po ha poi annunciato per il 12 ottobre gli Stati generali del Pubblico Impiego: ''Scuola, università, ricerca, soccorso pubblico e sicurezza non vogliono pagare più nulla alla incapacità della politica di governare il Paese con serietà ed equità''. Gli Stati generali si terranno ''nell'ambito di una mobilitazione per affermare il valore del lavoro pubblico e migliorarne la qualità per tutelare la dignità di tanti lavoratori che prestano la loro opera con impegno e competenza''. Secondo Bonanni ''i sacrifici richiesti per fronteggiare la crisi in atto non possono ricadere prevalentemente sui lavoratori dipendenti e su quelli pubblici in particolare. Da tempo stiamo contrastando i ripetuti tentativi di introdurre nei provvedimenti di emergenza norme che penalizzano sul piano retributivo e normativo i lavoratori pubblici - ha concluso Bonanni - mettendone in discussione diritti e aspettative e mortificandone la professionalità''.