Cambiare la manovra per assicurare equità. I “soliti noti”, lavoratori pubblici per primi, non sono disposti a pagare da soli il peso del risanamento e quindi sciopereranno unitariamente. Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa hanno infatti indetto per lunedì 19 dicembre lo sciopero generale del lavoro pubblico per l’intera giornata lavorativa.
Per Rossana Dettori (Fp-Cgil), Giovanni Faverin (Cisl-Fp), Giovanni Torluccio (Uil-Fpl) e Benedetto Attili (Uil-Pa), la manovra approvata dal Consiglio dei Ministri è infatti fortemente iniqua per lavoratori dipendenti e pensionati e sconta l'inaccettabile assenza di confronto con le parti sociali.
Al centro della mobilitazione unitaria, la richiesta di modificare il testo durante l’iter parlamentare al fine di ottenere: una riforma della previdenza che non sia scaricata sulle spalle di lavoratori e pensionati; misure che colpiscano per la prima volta evasione e grandi patrimoni; una riforma fiscale che alleggerisca la tassazione sui redditi da lavoro dipendente e da pensione; una riqualificazione della spesa pubblica che consenta di trovare le risorse per la crescita e per il rinnovo dei contratti senza penalizzare ulteriormente il welfare locale e la sanità e che eviti pasticci sulla ristrutturazione delle istituzioni centrali e locali, come nel caso delle province; l'eliminazione degli ulteriori tagli alle autonomie locali; una riorganizzazione degli enti, anche quelli previdenziali (come il super-Inps), attraverso una vera contrattazione che garantisca la tenuta occupazionale e punti al miglioramento dei servizi e non a una mera operazione ragionieristica.
Per questi motivi i lavoratori pubblici sciopereranno e manifesteranno lunedì in tutta Italia e Roma di fronte al Parlamento