Roma, 20 dic. (Labitalia) "Sono stati oltre 220 mila i dipendenti pubblici che nella giornata di ieri hanno aderito allo sciopero unitario del pubblico impiego. Lo dicono le cifre, ancora provvisorie, raccolte dalla Cisl Fp nei quattro comparti di Ministeri, Epne, Sanita' e Autonomie locali". Cosi' Giovanni Faverin, segretario generale di categoria della Cisl, parla con LABITALIA della protesta di ieri, precisando che si tratta del "dato migliore degli ultimi 10 anni". "Prova evidente -aggiunge- di una insoddisfazione diffusa rispetto alla manovra, ma anche della voglia dei lavoratori di partecipare e lottare per dare una svolta all'ennesimo provvedimento sbagliato. E di chiedere una riorganizzazione seria delle P.a. e del lavoro pubblico".
Dal segretario della Cisl Fp arriva poi un colpo in punta di fioretto rispetto ai dati diffusi ieri dal ministero della Funzione pubblica: "Invece che dare numeri affrettati sullo sciopero -polemizza Faverin- sarebbe stato meglio convocare i sindacati a Palazzo Vidoni e iniziare un percorso di confronto per cambiare insieme il modo di gestire e amministrare gli enti e restituire ai cittadini la fiducia nei servizi pubblici".
Per la Cisl Fp, il successo dello sciopero, tradotto in percentuali, va oltre il 30% negli enti pubblici non economici, oltre il 15% in sanita' ed enti locali, poco sotto nei ministeri.
"E' di questa spontaneita' nell'azione -dice Faverin- che il governo deve iniziare a preoccuparsi. Uno sciopero organizzato in una settimana, senza assemblee, senza il tempo di informare adeguatamente i lavoratori e che ha visto riempire le piazze di tutta Italia, e' un segnale che il nuovo ministro non dovrebbe sottovalutare".
Anche perche', rilancia Faverin, "non sono tanto questi i numeri che ci interessano". "A noi -avverte- interessano i numeri dei bilanci pubblici da rimettere in ordine, dei servizi pubblici da rilanciare, degli enti da riorganizzare senza ridimensionamenti impensabili come quelli di Inpdap ed Enpals, delle competenze da potenziare, dei lavoratori a cui garantire contratti e riconoscimento sociale".
"Vogliamo sapere -conclude- come il governo intende riqualificare la spesa e modernizzare la macchina pubblica. Sono questi i temi su cui attendiamo notizie. E su cui pretendiamo di avviare una discussione vera".