Patroni Griffi chiede una convergenza ampia. Faverin (Cisl Fp): “Ora un'agenda precisa per risultati concreti”
Prende consistenza il tavolo di confronto chiesto dai sindacati, e in primo luogo dalla Cisl Fp, sul futuro del pubblico impiego. Nell'incontro di oggi, a cui hanno preso parte anche Regioni, Upi e Anci, il ministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi ha presentato la proposta del governo per scrivere (possibilmente entro il 30 aprile) insieme alle parti sociali e istituzionali un “protocollo sul lavoro pubblico”.
Il ministro ha parlato di un documento “di prospettiva” che tenga conto delle criticità del momento, ma anche dei cambiamenti necessari, da definire cercando la massima convergenza e partecipazione. Vale a dire obiettivi realistici, ma non per questo di corto respiro: “pragmatismo” la parola chiave lanciata dal ministro.
Tra i temi citati da Patroni Griffi si ritrovano molte delle priorità indicate dalla Cisl.
A partire dalla “riflessione sugli aspetti di riorganizzazione e miglior funzionamento delle amministrazioni” da affidare a piani di razionalizzazione a livello di singola amministrazione. Ma anche formazione, qualificazione del personale ed esigenza di nuove professionalità da inserire negli organici. Passaggi significativi, poi, quelli sul ruolo della contrattazione collettiva e sulle relazioni sindacali nel pubblico impiego. O sull'analisi dei fabbisogni di personale degli enti, propedeutica ad una eventuale ridefinizione concordata delle procedure di mobilità.
La Cisl Fp - che sottolinea l'importanza di tavoli di confronto che coinvolgano anche regioni, comuni e province - chiede al governo un'agenda precisa delle cose da fare: “Non solo per discutere ma anche per giungere a risultati concreti”. Un tavolo al Ministero, se non a Palazzo Chigi, e poi tavoli specifici con le amministrazioni locali.
“Vogliamo che sugli argomenti messi in campo dal ministro ci sia ora un'accelerazione” è la richiesta del segretario generale della Cisl Fp Giovanni Faverin. “Abbiamo presentato una scaletta delle priorità per cambiare il modo di organizzare il lavoro e i servizi pubblici, far spendere meno i cittadini, valorizzare le professionalità del pubblico impiego”. Tra queste: la decontribuzione della contrattazione integrativa, il coinvolgimento dei lavoratori nei processi di spending review e di riorganizzazione destinando di una quota dei risparmi al finanziamento della contrattazione, il completamento dell'Intesa del 4 febbraio 2011 per bloccare completamente gli effetti del taglio al salario accessorio, l'armonizzazione dei profili professionali, la certificazione delle competenze.
Punti su cui il sindacato sfida il governo - il ministro vedrebbe l'accordo come “un segnale importante di condivisione in un momento di difficoltà”- , ma sui quali il segretario della Cisl Fp precisa: “saranno i fatti a far premio sulle dichiarazioni”.