Faverin: “Buon risultato, grazie a tutti lavoratori pubblici che sono
andati a votare per le Rsu”
La Cisl Fp conferma la propria forza di sindacato di riferimento per il pubblico impiego, risultando la
federazione più rappresentativa nei comparti Ministeri ed Enti pubblici non economici. L’Aran
(l’agenzia negoziale per le amministrazioni pubbliche) ha diffuso oggi i dati sulla rappresentatività delle
organizzazioni sindacali nei comparti pubblici. Dati ottenuti attraverso la media ponderata del numero
degli iscritti e del numero dei voti presi nella tornata elettorale Rsu di marzo 2012.
“Un primo motivo di soddisfazione” commenta il segretario generale della Cisl Fp Giovanni Faverin –“riguarda l’altissima partecipazione al voto di marzo: secondo una nostra stima, che tiene conto del blocco del turn‐over e del conseguente calo dei lavoratori pubblici negli ultimi quatto anni, quest’anno ha votato quasi un milione di lavoratori, con una partecipazione al voto in aumento rispetto alle precedenti votazioni, vicina all’80% degli aventi diritto”.
“In secondo luogo”, prosegue Faverin “i tre sindacati confederali conquistano oltre il 75% dei consensi
dimostrando la difficoltà del sindacalismo autonomo e delle posizioni più massimaliste a fare breccia tra
i lavoratori, anche in un momento di grave difficoltà come questo”.
I dati Aran confermano il buon risultato della Cisl Fp in tutti i comparti della pubblica amministrazione,
dove grossomodo mantiene i risultati delle precedenti votazioni: “Complessivamente, in termini di
rappresentatività, il 26,6% della Cisl Fp è per noi fonte di soddisfazione specie se si tiene conto che il
risultato di altri sindacati è legato ad evidenti posizioni di natura antagonistica”. Osservazione
confermata dai risultati nelle ex "regioni rosse" (Emilia Romagna, Toscana, Umbria), dove la
politicizzazione di altre sigle porta loro maggiori incrementi di voto.
Dal quadro disegnato dalle tabelle Aran emerge come la federazione cislina sia prima nel comparto
Ministeri con il 23,9% e negli Epne dove rappresenta oltre un terzo dei lavoratori. La Cisl Fp scende di
qualche punto in Sanità dove crescono soprattutto i sindacati autonomi, ma resta salda nel numero
degli iscritti con un quarto degli operatori sanitari tra i propri tesserati. Situazione pressoché invariata
per Regioni e Autonomie locali dove la Cisl Fp ottiene una rappresentatività poco sotto il 29%. Più
problematico il risultato delle Agenzie fiscali in cui i sindacati confederali nel complesso superano di
poco il 60% e dove la Cisl Fp è al secondo posto.
“Siamo inoltre soddisfatti di sapere che 100mila dipendenti e professionisti pubblici non iscritti alla Cisl
abbiano votato per noi. Il confronto fra i voti ottenuti a marzo e il numero dei tesserati è molto positivo:
le preferenze sono oltre il doppio nelle autonomie locali e alla Presidenza del consiglio dei ministri, il
60% in più nei ministeri, il 70% in sanità e quasi 23mila in termini assoluti in sanità”.
“Non va tuttavia sottaciuto” – rileva il segretario – “che la Cisl ha qualche difficoltà nel far comprendere
il suo messaggio di responsabilità, soprattutto dove la nostra organizzazione soffre la competizione con
le posizioni più estremiste di qualche sindacato confederale e dei sindacati autonomi. La nostra etica
della responsabilità ci porta ad accettare anche il peso di qualche incomprensione tra i lavoratori, sicuri
che alla fine non è in gioco qualche decimo percentuale di consenso, ma il futuro e il benessere dei
Funzione Pubblica lavoratori del pubblico impiego e dell'intero Paese”.
“Come diceva un vecchio e saggio dirigente sindacale – conclude Faverin ringraziando tutti i lavoratori
pubblici che sono andati a votare – “alla fine la gente capirà”. E come altre volte in passato il consenso
di lungo periodo sarà ben più consistente delle effimere manifestazioni di protesta corporativa. Così
come dimostra la storia della Cisl, nata 60 anni fa in minoranza e oggi primo sindacato dei lavoratori”.