Cgil Cisl Uil: “Con nostro pressing, primi passi avanti sui testi dei decreti di riforma”
“Sui testi dei decreti di razionalizzazione dello strumento militare registriamo i primi passi in avanti”. Questo il commento di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa che fa seguito all’incontro di oggi con il itolare della Difesa Mauro Mauro. “Dopo dieci giorni di pressing e di proposte ai tavoli tecnici
e politici, il ministro ha dato la disponibilità a rimettere mano agli schemi di provvedimento e si è impegnato a portare le modifiche alla verifica del Mef”
I sindacati che nei giorni scorsi si erano mobilitati con forza per chiedere garanzie contro i posti
di lavoro a rischio e per chiedere una riorganizzazione organica dopo anni di riforme mancate,
esprimono parere positivo su tre punti fondamentali che verranno inseriti nei nuovi schemi di
decreto. In primo luogo, “le tutele finalizzate alla salvaguardia dei livelli occupazionali, al
ricorso ai prepensionamenti, alla mobilità verso altre pubbliche amministrazioni gestita
insieme al Ministero della Funzione pubblica”.
Altro punto - sottolineano le federazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil - riguarda la destinazione
dei risparmi ricavati dalla razionalizzazione, che non finiranno solo al risanamento dei bilanci:
“Una parte sarà investita nelle strutture produttive dell’area tecnico industriale e in particolare
nelle eccellenze come i poli di mantenimento, gli arsenali, le officine specializzate. Un’altra
parte andrà ai piani per la formazione e agli incentivi per la produttività”.
Terzo risultato, “le relazioni sindacali e il confronto con i lavoratori sarà rafforzato in tutte le
fasi di applicazione della riforma. In questo senso è prevista già a settembre l’apertura di un
tavolo nazionale sulla riorganizzazione complessiva della Difesa”. Sullo sfondo, poi, rimarcano
Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa, si procederà alla distinzione tra funzioni operative, che rimarranno
appannaggio del personale militare, e funzioni amministrative che dovranno riguardare il solo
personale civile.
“Si tratta di modifiche importanti sulle quali il ministro ha preso impegni precisi”, concludono i
sindacati. “Verificheremo nei fatti. Se non ci sarà coerenza siamo pronti a far crescere la
mobilitazione”.