Cgil Cisl Uil: “Con nostro pressing previste le tutele necessarie per i lavoratori, ora verifichiamo i testi definitivi dei decreti e la loro applicazione”
“L’approvazione dei decreti legislativi di riordino della Difesa è solo un primo passo”. Questo il commento di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa, in attesa dei testi definitivi, che fa seguito all’approvazione di oggi in Consiglio dei Ministri e ai numerosi incontri delle scorse settimane con il titolare della Difesa, il ministro Mauro.
I sindacati che nei giorni scorsi si erano mobilitati con forza per chiedere garanzie contro i posti di lavoro a rischio e per chiedere una riorganizzazione organica dopo anni di riforme mancate, esprimono parere positivo sulla conferma dei tre punti fondamentali che sono stati inseriti nei nuovi schemi di decreto. In primo luogo, “le tutele finalizzate alla salvaguardia dei livelli occupazionali e la mobilità verso altre pubbliche amministrazioni gestita insieme al Ministero della Funzione pubblica”.
Altro punto - sottolineano le federazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil - riguarda la destinazione dei risparmi ricavati dalla razionalizzazione, che non finiranno solo al risanamento dei bilanci: “Una parte sarà investita nelle strutture produttive dell’area tecnico industriale e in particolare nelle eccellenze come i poli di mantenimento, gli arsenali, le officine specializzate. Un’altra parte andrà ai piani per la formazione e agli incentivi per la produttività”.
Terzo risultato, “le relazioni sindacali e il confronto con i lavoratori sarà rafforzato in tutte le fasi di applicazione della riforma. In questo senso è prevista già a settembre l’apertura di un tavolo nazionale sulla riorganizzazione complessiva della Difesa”. Sullo sfondo, poi, rimarcano Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa, si procederà alla distinzione tra funzioni operative, che rimarranno appannaggio del personale militare, e funzioni amministrative che dovranno riguardare il solo personale civile.
“Verificheremo i testi definitivi dei decreti, ribadendo fin d'ora che la riforma deve essere l’occasione per valorizzare le eccellenze e le professionalità specifiche e impegnarsi in una radicale riorganizzazione ed ottimizzazione delle risorse, con la partecipazione dei lavoratori e con il confronto permanente con il sindacato”.