Bonanni: "Solo danni senza un nuovo assetto istituzionale e senza la riforma di regioni ed enti locali"
“Solo danni senza un nuovo assetto istituzionale e senza la riforma di regioni ed enti locali”. Così il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni in merito alle anticipazioni relative ai tagli previsti tra il personale della pubblica amministrazione dal Commissario straordinario alla spending review, Carlo Cottarelli, che parlerebbe già di esuberi e blocco del turn-over.
“I tagli di Cottarelli possono essere efficaci quando si ha un'idea, che ora non si ha, su un assetto istituzionale e amministrativo nuovo”. “Si parla di Senato, - prosegue Bonanni - ma il Senato non ha alcuna attinenza con le vicende più generali. Bisogna avere idea di cosa saranno le Regioni, i Comuni e gli enti locali. E’ lì che bisogna lavorare per poi fare la spending review, farla in un corpo disordinato fa più danno che altro”.
“Siamo i primi a dire che la spesa pubblica deve dimagrire e che la Pa deve tornare in salute” rincara Giovanni Faverin, segretario generale della Cisl Fp, “ma per non far morire il paziente serve una terapia vera che rimetta in sesto il sistema: con meno livelli, meno dirigenti, meno sprechi e più investimento nelle competenze e nei giovani”.
“Per fare una spending review seria bisogna partire da un disegno e non dai tagli. Decidere quali funzioni servono al Paese e quali enti devono svolgerle. E poi parlare del personale e delle professionalità necessarie”, spiega Faverin. “Sprechi, spesa improduttiva, funzioni duplicate e poltonifici di partecipate ed enti strumentali sono il vero peso da tagliare. C’è bisogno di un piano strategico complessivo per le amministrazioni centrali e per le autonomie locali. E poi piani di razionalizzazione e contrattazione in ogni ente, agenzia e azienda pubblica”.
“Serve ridisegnare la rete dei servizi sul territorio, riorganizzare gli enti costringendoli alla gestione associata delle funzioni, unificare gli acquisti, applicare i costi standard, rivedere gli appalti e ridurre le consulenze. E poi investire parte dei risparmi nel personale e nelle competenze che servono. Altro che esuberi, blocco del turn-over e nuovi tagli alla formazione. E’ un progetto vero di cambiamento quello che ci aspettiamo di vedere nella proposta definitiva di Cottarelli, non l’ennesima lista della spesa di tagli lineari”.