“Presenteremo una proposta forte per l’innovazione della Pa: dopo il sondaggio Renzi pensi alle cose serie”
Le categorie del pubblico impiego di Cgil Cisl e Uil lanciano l’iniziativa sull’innovazione dei servizi pubblici e preparano una risposta forte al governo Renzi: il 23 maggio si terranno assemblee in tutti i posti di lavoro pubblici d’Italia. “Dai lavoratori arriverà la vera proposta su come cambiare la Pa, per tutelare e innovare lo stato sociale e difendere la qualità della vita quotidiana dei cittadini”. Con una nota congiunta Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili, rispettivamente Segretari Generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa, lanciano la sfida all’esecutivo.
“Dopo il sondaggio tra i lavoratori pubblici, Renzi cominci a pensare alle cose serie. Un pin del cittadino non basta a spiegare quali servizi pubblici, quale sanità, quale previdenza, quale sicurezza, quale welfare locale serva al paese. E non basta nemmeno a dire quale sia l’investimento straordinario sulla Pa e sui lavoratori di cui parla il premier”.
“Noi presenteremo la nostra proposta. Non una lista della spesa, ma un progetto organico che tracci l’idea della Pa del domani, soluzioni concrete per rispondere ai bisogni delle persone, delle imprese e di chi ci lavora” rimarcano Dettori, Faverin, Attili e Torluccio. “Sarà tutto on line in un portale interattivo. L’innovazione si fa con le idee che vengono da chi lavora ogni giorno al servizio delle comunità, non con sondaggi pre-elettorali”.
Intanto, i segretari di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa, incalzano il premier: “Invitiamo tutti i lavoratori pubblici a rispondere via e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. scrivendo “RENZI RINNOVA IL MIO CONTRATTO”. E’ su un rinnovo atteso ormai da 5 anni e sul rilancio della contrattazione integrativa che si misureranno le vere intenzioni del governo: se sarà l’ennesima propaganda elettorale o un progetto vero per una Pa delle competenze al servizio dello sviluppo del Paese”.