In data odierna, presso lo Stato Maggiore Difesa, presieduto dal Generale D.A. Franco Marsiglia si è tenuto l’incontro in sede tecnica sullo schema di decreto ministeriale di ripartizione della dotazione organica del personale civile, in applicazione del dPCM 22/1/2013.
Nel corso dell’incontro abbiamo avuto modo di apprezzare che, almeno sulle linee di principio, sono state recepite nella loro totalità le proposte da noi avanzate nell’incontro del 31 luglio u.s. con il Sottosegretario alla Difesa On. Domenico Rossi.
In particolare ci è stato illustrato un “piano industriale” che nel medio-lungo periodo ha come obiettivi:
- Il Potenziamento dell’Area Logistica nella sua componente industriale (Arsenali e Centri tecnici, Mantenimento e rifornimento, Poli, Reparti manutenzione).
- Il mantenimento delle Aree della Formazione e Centrale.
- La riduzione dell’Area Logistica nella sua componente con funzione territoriale.
- L’ incremento, nella terza Area funzionale, di Funzionari tecnici specialistici (ingegneri) e Funzionari amministrativi con specifiche conoscenze (area giuridica ed ammnistrativo-economica).
- L’ incremento nella seconda Area funzionale delle presenza di personale con qualifiche tecniche attinenti a motoristica, elettronica, sistemi elettrici ed elettromeccanici, edilizia e manutenzione, cartografia e grafica, lavorazioni varie.
Nel contempo, abbiamo registrato il permanere dell’intento di procedere ad una ripartizione della dotazione organica numerica nazionale per profili professionali e per Forza Armata, ovvero per gli altri organi di coordinamento, con contestuale divisione regionale operata secondo criteri matematici e non in relazione agli obiettivi strategici illustrati in premessa alla riunione.
Pertanto, nel ribadire la nostra contrarietà a tale impostazione di lavoro, abbiamo nuovamente sostenuto la necessità della revisione dello schema di decreto che dovrà effettuare la ripartizione numerica soltanto per profili e per Forza Armata e strutture di coordinamento lasciando agli Stati Maggiori, secondo i propri obiettivi strategici, e previo confronto con il sindacato nazionale, la facoltà di operare l’ulteriore ripartizione a livello territoriale e/o di Ente.
A tal fine abbiamo chiesto ed ottenuto un ulteriore incontro.