Il 12 novembre 2014 si è tenuto presso Stato Maggiore Marina il programmato incontro sulla riorganizzazione degli Arsenali.
In apertura, l'Amministrazione ha illustrato le linee guida della riorganizzazione caratterizzata da un modello organizzativo “di base” identico per i tre Arsenali che, nelle sedi periferiche, dovrà poi essere definito nei suoi aspetti particolari e dimensionato secondo le specificità di ogni singolo stabilimento.
Nel merito della proposta, pur declinando talune nostre fondate perplessità in ordine all'individuazione delle risorse economiche e umane ritenute unanimemente indispensabili al futuro sviluppo del piano di riorganizzazione concepito, abbiamo condiviso i principi di carattere generale, perché conformi alle richieste da noi avanzate nelle precedenti riunioni, in particolare:
a) la valorizzazione delle risorse umane esistenti;
b) la necessità di un ricambio generazionale, e quindi lo sblocco del “turn over” del personale riferito agli Enti dell’Area industriale;
c) l'esigenza di internalizzare le attività lavorative, ad esclusione di quelle a basso contenuto tecnologico e professionale;
d) la necessità di rilancio e potenziamento della formazione professionale, anche attraverso la collaborazione con le istituzioni locali, ricostituendo in ogni stabilimento la Scuola Allievi Operai;
e) uno sviluppo dell'Area Industriale che sappia guardare anche all'esterno del ministero stesso, offrendo al mercato civile servizi e strutture che nella loro unicità costituiscono un patrimonio di sicuro interesse;
f) il previsto coinvolgimento delle OO.SS. territoriali e delle RSU relativamente ai modelli organizzativi dei singoli Arsenali.
Abbiamo altresì rappresentato la necessità che ogni ipotesi di schema organizzativo dovrà essere aderente a quanto disposto dal Decreto legislativo 28 gennaio 2014 n. 7, attuativo della legge 244/12, in tema di affidamento di funzioni al personale civile, a partire dai livelli apicali, riservandosi di approfondire l'ipotesi di lavoro consegnata al tavolo, che in ogni caso prevede organici complessivi superiori ai dipendenti attualmente in servizio:
- Augusta 333
- La Spezia 834
- Taranto 1.364
Ulteriore considerazione, condivisa dall'Amministrazione, è la necessità di mitigare e meglio chiarire ai responsabili degli Enti, il principio della c.d. " responsabilità' per prodotto " (secondo cui ogni Ente dovrebbe essere autosufficiente), che sta caratterizzando la nuova organizzazione della Marina. L’attuale rigida applicazione di tale assunto, infatti, fa venir meno la necessaria sinergia tra gli Enti determinando situazioni anacronistiche, confusione e tensioni tra i lavoratori.
In tale contesto, incomprensibili paiono dunque le ipotesi, ventilate in alcune sedi periferiche, di assegnazioni di ulteriori funzioni logistiche agli Arsenali che comprometterebbero la capacità produttiva proprio in quelle lavorazioni che si dice di voler potenziare.
La inevitabile conseguenza di tale ipotesi sarebbe la perdita di competenze e professionalità delle funzioni devolute, rendendo privi di significato anche i neo costituiti Comandi Marittimi.
Le scriventi OO.SS., quindi, hanno anche evidenziato all'Amministrazione che la ricerca di interazioni con le istituzioni locali ritenute utili ad intercettare le nuove economie di sviluppo produttive (smaltimento del naviglio, partecipazione ai finanziamenti per la costruzione delle nuove unità, ecc.) non è attualmente uniforme, e che è dunque indispensabile stimolare quei territori che sul punto ancora non si sono attivati.
FP CGIL, CISL FP e UIL PA hanno sottolineato, infine, che il percorso attivato dall'Amministrazione per la riorganizzazione degli Arsenali con l'avvio del tavolo di confronto e del dialogo costruttivo tra le parti, è assolutamente l’indispensabile per conseguire gli obiettivi comuni.