“Lo avevamo denunciato non più tardi di una settimana fa e continuano più insistenti le indiscrezioni: lo Stato Maggiore della difesa avrebbe intenzione di bloccare il piano 'Brin' e si preparerebbe a privatizzare gli stabilimenti militari della Marina Militare”. Così Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa in merito alle ipotesi sulla riorganizzazione degli stabilimenti industriali della Marina Militare
“Sarebbe un pesantissimo colpo di spugna - proseguono - sulla re-internalizzazione dei servizi stabilita dalla legge 244/2012 e dai successivi decreti attuativi disposto dal Ministero seguendo i principi inseriti nel libro bianco di recente pubblicazione che, invero, altro non è che un semplice atto di indirizzo interno all'amministrazione, non una legge o un decreto. Se fosse confermata la notizia, nel più completo e assordante silenzio della politica, si arriverebbe non solo alla cessione alle industrie private di importanti asset tuttora patrimonio della Difesa dello Stato italiano, ma addirittura all'inaccettabile assorbimento del relativo personale civile da parte di quelle stesse imprese”.
“Si tratterebbe - affermano le organizzazioni sindacali - di un fortissimo cambiamento imposto alla linea politica fin qui dettata dalle richiamate norme vigenti approvate dal Parlamento. Una metamorfosi che impone riflessioni sul futuro mantenimento dei livelli occupazioni dell'amministrazione della Difesa e sull'impatto economico e sociale sui territori in cui sussistono quegli stabilimenti militari”.
“Riteniamo indispensabile che il Ministro della Difesa Roberta Pinotti apra immediatamente un tavolo di confronto con le rappresentanze sindacali del personale civile della Difesa. Se così non sarà, sappia fin d'ora il Ministro della Difesa che sapremo reagire adeguatamente mettendo in campo tutte le iniziative di lotta ritenute necessarie ad ottenere ascolto e il dovuto rispetto delle relazioni sindacali, ancora una volta, come appunto nel caso del libro bianco, soverchiate e superate dalla logica degli interessi”.