Primo passo del governo nella riapertura della trattativa sul rinnovo dei contratti del pubblico impiego. Il ministro della pubblica amministrazione, Marianna Madia, ha dato infatti mandato all'Aran per arrivare a un accordo con i sindacati sulla riduzione dei comparti da 11 a 4, in attuazione della riforma Brunetta.
Ora la palla passa all'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle p.a. che dovrà convocare i sindacati per ragionare attorno al delicato tema della riduzione dei comparti senza cui però non si può passare a parlare dell'aggiornamento dei livelli salariali.
Com'è noto la riduzione dei comparti, prevista dalla legge Brunetta del 2009, è rimasta fino ad ora congelata anche perché da allora la contrattazione nel pubblico impiego è rimasta ferma. Il tema è tornato d'attualità dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha sentenziato l'illegittimità «sopravvenuta» del blocco dei contratti pubblici. E con la mossa di ieri il governo ha compiuto il primo passo formale verso la riapertura del tavolo contrattuale anche in vista della sessione di bilancio ormai prossima.
«Siamo pronti a sfidare il governo sull'innovazione contrattuale e organizzativa che meritano i cittadini e che le lavoratrici e i lavoratori pubblici aspettano da troppo tempo», ha commentato Giovanni Faverin, segretario generale della Cisl Fp. «Sei anni di blocco contrattuale non hanno congelato solo i salari dei dipendenti e professionisti pubblici, ma il cambiamento nel modo di organizzare e gestire i servizi alle comunità. Serve una stagione di vera innovazione pubblica. E per questo bisogna far ripartire la contrattazione nazionale e integrativa. Puntando sulle competenze e le professionalità e costruendo servizi più avanzati, veloci, sostenibili e di qualità».
02 Ott2015