Piazze piene in tutta Italia di lavoratrici e lavoratori dei servizi pubblici, scioperi nei luoghi di lavoro con adesioni altissime. Con questo bilancio si chiude la mobilitazione territoriale promossa da Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa: un impegno lungo circa due mesi per rivendicare il diritto ad un rinnovo dei contratti che tarda ormai da quasi sette anni. Una mobilitazione che ha attraversato l'intero paese, con scioperi e manifestazioni a carattere regionale, accompagnata da centinaia di assemblee, dal coinvolgimento della cittadinanza e dal confronto con le istituzioni locali. Un fitto calendario a sostegno di un diritto, sancito dalla corte costituzionale a luglio dello scorso anno, e da una proposta innovativa per rilanciare i servizi pubblici come volando per la crescita del paese.
"Siamo partiti dal basso - affermano i segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa, Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Nicola Turco -, dai territori e dai luoghi di lavoro, con il sostegno delle lavoratici e dei lavoratori che ogni giorno, tra mille fatiche, garantiscono i servizi pubblici, siano essi del mondo pubblico che di quello privato. Abbiamo portato la nostra proposta di cambiamento: nuovi modelli organizzativi, innovazione dei processi, produttività vera, investimento nelle competenze, motivazione e partecipazione. Punti sui quali - aggiungono - abbiamo incrociato il sostegno dei cittadini e delle imprese: serve una pubblica amministrazione capace di offrire servizi più veloci e di qualità. E il solo strumento per farlo è il contratto".
Per queste ragioni, proseguono, "forti di questo sostegno, forti delle nostre ragioni, la mobilitazione non si ferma. Andremo avanti da subito. E alla ministra Marianna Madia vogliamo ricordare che è tempo di avviare il confronto sui rinnovi. Siamo disponibili ma con un punto fermo: il rinnovo dei contratti deve riguardare tutti i lavoratori. Sette anni di attesa, i sette anni della crisi, hanno inciso trasversalmente sull'intero mondo del lavoro pubblico, senza distinzioni. La crisi ha colpito tutti e tutti meritano una risposta, il riconoscimento di un diritto: il rinnovo del contratto, subito e per tutti", concludono Dettori, Faverin, Torluccio e Turco.