“Abbiamo fatto i comparti, ora dobbiamo fare i contratti. Il governo trovi le risorse per i rinnovi e ci convochi subito”. Così la Cisl Fp dopo la firma definitiva del CCNQ che definisce i comparti di contrattazione e le relative aree per il triennio 2016-2018. “Si completa, con questa firma, la messa a punto del quadro di riferimento entro cui svolgere le trattative per i contratti del lavoro pubblico, fermi da ormai troppo tempo e al cui rinnovo chiediamo che si proceda immediatamente. Ora il Governo, non avendo più l’alibi delle nuove regole da definire, avvii le trattative e si impegni a rendere disponibili le risorse necessarie per rinnovi contrattuali che non possono certo rimanere costretti da quanto consentono gli stanziamenti irrisori previsti nella legge di stabilità. Solo dotandoli di adeguate risorse i contratti possono diventare anche strumento fondamentale di sostegno ai processi di innovazione in ogni settore delle pubbliche amministrazioni e del lavoro pubblico”.
Il CCNQ firmato all’ARAN prevede quattro comparti e quattro aree che aggregano rispettivamente i dipendenti e i dirigenti delle Funzioni Centrali, Funzioni Locali, Istruzione e ricerca, Sanità. Nel comparto e nell’area dedicata alle Funzioni Centrali è prevista la confluenza, oltre che dei ministeriali e dei dipendenti degli EPNE, anche rispettivamente dei dipendenti e dei dirigenti delle Agenzie fiscali, per i quali il CCNQ ha previsto idonei strumenti per preservarne le specificità.
Nell’area delle Funzioni Locali confluiranno anche il personale dirigente tecnico, professionale e amministrativo delle amministrazioni del comparto Sanità, nonché i segretari comunali e provinciali i quali, in base alla legge di riforma della Pa, diventeranno dirigenti apicali degli enti locali. Con dichiarazione congiunta le parti hanno anche stabilito che le Unioni regionali delle camere di commercio, non ricomprese nell’ambito del comparto Funzioni Locali, possano comunque applicare il CCNL di questo comparto, ove nella loro autonomia lo ritengano opportuno.
L’area della Sanità è composta, invece, dai dirigenti medici, veterinari e sanitari delle amministrazioni del comparto Sanità, ad eccezione dei dirigenti PTA che, si aggregano all’area Funzioni Locali, ai quali si aggiungono, nel rispetto delle loro specificità, i dirigenti delle professioni sanitarie.
Nel comparto Istruzione confluiscono i lavoratori della scuola (personale docente, educativo, ATA e dirigente), dell’Università e AFAM (comprese Aziende Ospedaliero-Universitarie) e della Ricerca (CNR e altri istituti di ricerca, oltre all’Agenzia Spaziale Italiana).
L’articolazione dei nuovi CCNL prevede una parte comune, riferita agli istituti applicabili ai lavoratori di tutte le amministrazioni aderenti al comparto o all’area. Tuttavia, poiché con la riduzione a 4 comparti e 4 aree non dovranno disperdersi le professionalità e le specificità del personale, l’accordo individua una modalità che consente di tenerne debitamente conto. Per disciplinare quei rapporti di lavoro o quelle specifiche professionalità che non siano pienamente o immediatamente uniformabili e che necessitano di una distinta, peculiare regolamentazione, è stata quindi prevista la creazione, in sede di contrattazione nazionale, di eventuali parti speciali o sezioni. Un percorso dunque che valorizza non solo la contrattazione nazionale, ma anche la contrattazione integrativa che dovrà riconoscere e valorizzare tali specificità. La Cisl FP giudica positivo e importante l’accordo raggiunto all’ARAN e, intende rilanciare con forza l’iniziativa per ottenere dal Governo l’immediato avvio delle trattative per i rinnovi contrattuali.