Siamo consapevoli che la richiesta di poter dare “tutto a tutti subito e magari gratis” è un racconto che può far piacere narrare e, soprattutto, accattivante da ascoltare ma i libri dei sogni sono una cosa e la realtà ben altra.
La contrattazione integrativa nel Pubblico Impiego è disciplinata da regole e leggi precise, le quali prevedono che ogni ipotesi di accordo debba essere certificata dalla Funzione Pubblica e dal MEF.
Non si tratta di discutere od esprimere opinioni sulla condivisione o meno di tali regole, ma bisogna tenerne conto per portare a casa risultati esigibili.
Immaginare di chiudere un’ipotesi di accordo, che all’apparenza può sembrare più conveniente, che però non superi il vaglio dei citati organi certificatori, non solo non potrebbe esplicitare alcun effetto concreto, ma farebbe solo perdere tempo prezioso in caso di una bocciatura.
Queste sono le regole del gioco, che da sempre, non da oggi, hanno disciplinato la contrattazione integrativa di Ministero.
Va da sé che un sindacato serio non può far finta di non sapere queste cose… noi lo sappiamo.
Questa premessa si è resa necessaria per spiegare che in occasione della riunione che si è tenuta oggi presso la Direzione generale per il personale civile, a nostro avviso, si sono create le condizioni per chiudere un accordo che consente non solo di pagare le competenze dovute ai lavoratori ma anche di realizzare 7.000 progressioni economiche nel 2016, 12.000 nel 2017 e proseguire il percorso di crescita economica nel 2018.
La Cisl FP ha dichiarato che se l’Amministrazione accoglierà le ulteriori richieste di modifica del testo, che si allegano in copia, sarà disponibile ad assumersi la responsabilità di sottoscrivere l’accordo.
La riunione conclusiva è stata fissata per il giorno 2 agosto p.v.