"Cambiano gli interlocutori ma non cambia il contesto né le motivazioni e il valore di quell'intesa, che non è stata improvvisata ma è il frutto di anni di lavoro che il sindacato ha fatto". Lo sostiene il segretario confederale della Cisl Maurizio Bernava all'indomani dell'esito del referendum costituzionale parlando con l'Adnkronos del nuovo accordo raggiunto tra governo e Cgil Cisl e Uil per il rinnovo dei contratti pubblici. "Noi saremo pressanti e insisteremo ad andare avanti con questo accordo qualunque governo e ministro ci sarà". "Ci auguriamo che non venga qualche governo che magari pensa di farsi prendere dalla foga di rigore, dai venti europei regressivi e antisociali, ci auguriamo che questo non avvenga ma insisteremo affinché ci sia coerenza con quell'accordo". L'accordo è frutto di "un lavoro di riflessione, di maturazione, anche di forte consapevolezza che bisognava rinnovare le regole del gioco, -spiega Bernava - quindi le relazioni sindacali per procedere a un cambiamento che tutto il Paese vuole e che vogliono gli stessi lavoratori pubblici. Per riformare infatti, "non basta la legge ma ci vuole anche il coinvolgimento di chi lavora, dei quadri e dei dirigenti che hanno responsabilità. L'impostazione nostra andava in questa direzione, quindi credo che qualunque governo, qualunque ministro, qualunque clima ci sarà non può che partire da qua".
L'accordo è molto innovativo perché ha la capacità di legare tutti i soggetti, quindi i sindacati, i datori di lavoro, il governo a una vera crescita di cambiamento. La contrattazione non è solo un fatto salariale lì abbiamo definito un tetto di riferimento perché bisogna rompere un clima di sopraffazione rigore della legge sui diritti del lavoro pubblico, ma si definisce un obiettivo molto legato alla riorganizzazione, all'efficienza, alla valutazione che non c’era nei vecchi contratti. Qualunque datore di lavoro o amministrazione non potrà fare a meno di questo".
06 Dic2016