Di seguito all’iniziativa assunta dalla Cisl FP in data 1.2.2017, con la nota inviata al Ministro della Difesa, con la quale sono state evidenziate le importanti criticità che riguardano il personale civile, la totale assenza di risposte e le insopportabili lacune in materia di relazioni sindacali, con conseguente proclamazione dello stato di agitazione, nel pomeriggio di ieri si è svolto il richiesto incontro con il Ministro.
In apertura di riunione è stato illustrato il disegno di legge, approvato dal Consiglio
dei Ministri in data 10.2.2017, recante Riorganizzazione dei vertici del Ministero della
difesa e delle relative strutture. Deleghe al Governo per la revisione del modello
operativo delle forze armate, per la rimodulazione del modello professionale e in materia
di personale delle forze armate, nonché per la riorganizzazione del sistema della
formazione, attualmente all’esame del Parlamento.
In detto progetto di legge l’unico intervento di rilievo che riguarda il personale civile
è la previsione del conferimento dell’incarico a Segretario generale della Difesa
esclusivamente a un dirigente civile.
Successivamente il Ministro ha informato il tavolo sulle principali problematiche
oggetto della vertenza. In particolare:
sulla tabella di equiparazione tra gradi militari e qualifiche funzionali civili è
stato comunicato che il dPCM sarà emanato entro il 1°.1.2018, anche alla luce del
recente riordino delle carriere del comparto difesa e sicurezza;
sulle progressioni tra le aree funzionali, con particolare riferimento al transito
del personale della 1^ area alla 2^ è stato riferito che le risorse finanziarie sono
state reperite e che è stata aperta una interlocuzione con il Dipartimento della
funzione pubblica, in quanto è necessaria l’approvazione di una norma di legge;
sulla omogeneizzazione dei trattamenti economici accessori tra personale
appartenente all’Amministrazione Difesa e quello dipendente dalla restante
pubblica amministrazione è stato comunicato che sono stati recuperati 5 milioni di
euro per finanziare l’istituendo fondo integrativo, per il quale – anche in questo caso
– si rende necessaria l’approvazione di una norma di legge.
Per ciò che concerne le altre problematiche aperte, quali la revisione del sistema
di valutazione ed i benefici previdenziali in lavori insalubri, polverifici e imbarchi
(su quest’ultimo argomento si dovrà riprendere la discussione dalla recente informativa
pervenuta dallo Stato Maggiore della Difesa) è stato anticipato che a breve il
Sottosegretario di Stato delegato convocherà specifici incontri per riprendere il confronto
e valutare le ipotesi di modifiche regolamentari o di legge, da sottoporre al Ministro.Per quanto riguarda, invece, le funzioni del personale civile è stata convocata
una specifica riunione per il prossimo 16 marzo, al fine di ultimare il confronto sulla
direttiva attuativa del Protocollo d’intesa sottoscritto con il Ministro in data 2.5.2016.
La Cisl FP ha espresso un giudizio totalmente negativo, in particolare sulle prime
tre questioni poste.
Infatti, per ciò che concerne la tabella di equiparazione era stato assunto l’impegno
di emanare il dPCM entro il 30.11.2016, impegno disatteso, ed oggi ci è stato
comunicato che il citato decreto verrà adottato entro il 1°.1.2018, peraltro dopo aver
approvato il riordino delle carriere del personale militare, che prevede il passaggio dei
marescialli nella carriera direttiva.
Sulle progressioni tra le aree siamo ancora nella fase istruttoria e non è stato
individuato né il provvedimento legislativo in cui presentare la norma, né tantomeno
definita la tempistica.
Da ultimo, ma certamente non per ordine di importanza, per finanziare il fondo
integrativo del trattamento economico accessorio del personale civile sarebbero previsti
solo 5 milioni di euro, si tratta di una media mensile pro capite lorda di 15 euro, a fronte
di uno stanziamento di circa 1 miliardo di euro per il personale appartenente al comparto
difesa e sicurezza.
Inoltre, abbiamo colto l’occasione per rappresentare le difficoltà che si incontrano
negli enti ad assicurare le attività, in particolare nell’area industriale e soprattutto negli
arsenali, senza adeguati investimenti per le innovazioni necessarie, nonché l’esigenza di
rivedere le modalità di reimpiego degli ex militari che transitano nei ruoli civili, peraltro
spesso assegnati in sedi distanti dai luoghi di residenza, con profili diversi dalla
professionalità posseduta o acquisita nel corso della carriera militare e talvolta senza
tener conto delle loro condizioni di salute.
Abbiamo rappresentato con determinazione che tali proposte sono inaccettabili, in
quanto anche i lavoratori civili concorrono alla mission istituzionale della Difesa, al pari
dei militari, con competenza, professionalità, impegno e dedizione e meritano la giusta
considerazione e rispetto.
Alla luce di quanto detto, la Cisl FP ha chiesto al Ministro di approfondire quanto
da noi rappresentato e di fornire risposte adeguate alle legittime istanze dei lavoratori.
In sede di replica il Ministro, nel cogliere il complessivo giudizio negativo del
sindacato, ha dato la sua disponibilità ad approfondire e verificare quanto da noi
rappresentato, in particolare sulla quantificazione delle risorse da mettere a disposizione
per la omogeneizzazione del trattamento economico accessorio del personale civile, e si
è impegnata a convocare un nuovo incontro tra una settimana circa, nel corso del quale
fornirà nuove proposte sui tre principali argomenti oggetto della vertenza.
Di fronte a tale apertura del Ministro, verificheremo le nuove indicazioni che
verranno comunicate nel corso della prossima imminente riunione.