Pubblico impiego, firmata a Palazzo Chigi l’intesa sulle relazioni sindacali.
Faverin: “La partecipazione al centro del cambiamento.
La nuova intesa salvaguarda le retribuzioni dei lavoratori: le fasce di merito (25-50-25) non si applicheranno ai salari attuali, ma alle sole eventuali risorse aggiuntive.
“Quella di oggi è una firma importantissima che riporta i lavoratori al centro del cambiamento nella Pa e fa chiarezza su molti aspetti rimasti in sospeso dopo le molteplici modifiche legislative, a partire dall’organizzazione del lavoro pubblico” è soddisfatto il segretario generale della Cisl Fp Giovanni Faverin che commenta così la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra Cisl e Uil e Ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta.
“Il modello contrattuale definito dall’intesa del 30 aprile 2009 comincia finalmente a prendere corpo: con l’accordo di oggi la partecipazione dei lavoratori diventa il fulcro dell’innovazione e dell’efficienza del settore pubblico. Si superano in questo modo le incertezze interpretative che volevano relegare i lavoratori e le rappresentanze ad un ruolo subalterno” ha evidenziato Faverin.
“Come Cisl Fp abbiamo sempre messo in chiaro i limiti dei cambiamenti introdotti per legge e chiesto con forza di intervenire attraverso la contrattazione per decidere su aspetti chiave come l’organizzazione di enti, agenzie e aziende. Ma anche per salvaguardare i livelli retributivi sottoposti al blocco dei contratti” ha rimarcato il segretario. “L’accordo in questo senso parla chiaro: gli stipendi, congelati al 2010, non saranno sottoposti ad alcun taglio in applicazione delle tre fasce. Il criterio del 25-50-25 non interverrà sui salari attuali in godimento, ma sarà applicabile solo ad incrementi resi possibili da eventuali risorse aggiuntive”.
E proprio in tema di riforma, l’altra novità è la previsione di commissioni paritetiche nazionali per l’applicazione del d.lgs. 150/2009: “ciò vuol dire che il sindacato e i lavoratori saranno protagonisti del miglioramento delle performance individuali e collettive”.
Un grande passo in avanti, dunque, che impegna inoltre governo ed Aran a sottoscrivere un contratto nazionale quadro sul sistema delle relazioni sindacali, “riportando – conclude Faverin – come chiediamo da mesi la responsabilità sindacale nelle dinamiche relative all’organizzazione degli uffici e della qualità dei servizi al cittadino”.
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