Ci vediamo costretti ad esprimere sincera meraviglia per quanto ci ha proposto ieri mattina l’Agenzia Industrie Difesa, ci è stata infatti presentata un’ipotesi di accordo che raggirerebbe la valenza nazionale che deve garantire trasparenza ed equità per tutto il personale civile degli Enti AID, abdicando persino al ruolo della Direzione Generale e derogando ad ogni Direttore periferico la decisione di stabilire nel proprio Ente quante progressioni attuare e per quali fasce.
Le principali motivazioni addotte sono la specifica caratterizzazione industriale degli Enti AID (ma il contratto di lavoro del personale è lo stesso dei colleghi del Ministero Difesa ed i rinnovi sono congelati dalla finanziaria d’estate come per tutto il pubblico impiego) e le straordinarie riqualificazioni già realizzate nel passato (ma il 50% del personale non ne ha beneficiato affatto ed è rimasto al “palo”).