Questa mattina è proseguita la trattativa con la Direzione Generale per il personale civile per la definizione dell’ipotesi di accordo relativa al FUA 2016.L’incontro ha permesso di ripuntualizzare le richieste sindacali di modifica dell’ultima bozza di accordo, trasmessa dell’Amministrazione. La riunione, però, al momento non ha consentito di sciogliere i principali nodi del testo.
Nel precisare che la politica del “+1” a prescindere dall’esito non ci appartiene, siamo impegnati a chiudere in fretta l’accordo al fine di pagare il salario accessorio ai lavoratori e di realizzare il maggior numero di progressioni economiche, nelle condizioni date, anche nel Ministero della difesa, attraverso un percorso graduale spalmato negli anni, ovviamente tenendo conto del fatto che le risorse finanziarie del FUA non sono illimitate. E’ giunta l’ora della responsabilità da parte di tutti, a partire dall’Amministrazione!
Con i facili proclami e la narrativa non si va da nessuna parte, ma soprattutto non si chiudono gli accordi che i lavoratori aspettano.
L’incontro è stato aggiornato al prossimo 27 luglio ed in quella sede ciascuno dovrà assumersi le proprie responsabilità.
Come sempre noi ci saremo.



Roma, 19 luglio - "Bene la convocazione del ministro Marianna Madia, ma non perdiamo altro tempo: iniziamo subito a discutere di contratto, di risorse e di innovazione", così Serena Sorrentino, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Nicola Turco - segretari generali di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa - rispondono al ministro della Pa.
“Abbiamo fatto i comparti, ora dobbiamo fare i contratti. Il governo trovi le risorse per i rinnovi e ci convochi subito”. Così la Cisl Fp dopo la firma definitiva del CCNQ che definisce i comparti di contrattazione e le relative aree per il triennio 2016-2018. “Si completa, con questa firma, la messa a punto del quadro di riferimento entro cui svolgere le trattative per i contratti del lavoro pubblico, fermi da ormai troppo tempo e al cui rinnovo chiediamo che si proceda immediatamente. Ora il Governo, non avendo più l’alibi delle nuove regole da definire, avvii le trattative e si impegni a rendere disponibili le risorse necessarie per rinnovi contrattuali che non possono certo rimanere costretti da quanto consentono gli stanziamenti irrisori previsti nella legge di stabilità. Solo dotandoli di adeguate risorse i contratti possono diventare anche strumento fondamentale di sostegno ai processi di innovazione in ogni settore delle pubbliche amministrazioni e del lavoro pubblico”.