Grazie a tutte le lavoratrici e i lavoratori per l'impegno a rendere più grande e più bella la manifestazione di sabato scorso. Grazie a tutti per aver sostenuto in prima persona la battaglia per un contratto giusto e dignitoso, che è anche la battaglia per un lavoro pubblico con più riconoscimento economico e professionale, più competenze, più formazione, più produttività, più innovazione, più benessere organizzativo.
Il contributo di tutti è stato determinante per questo momento di orgoglio e di condivisione, come sarà determinante per riaffermare, giorno per giorno, il valore e la dignità del nostro lavoro e delle nostre professioni.
Quella di Roma è stata una tappa importante, ma il percorso continua. Finché non riusciremo a inaugurare una stagione nuova per tutti i lavoratori dei servizi pubblici, fatta di rispetto, opportunità e partecipazione, non rallenteremo il passo e continueremo a incalzare il governo affinché dimostri di non essere - come è stato finora - il datore di lavoro più sordo e più incapace di questo Paese.
Ecco perché ora dobbiamo portare nei nostri posti di lavoro il senso di questa giornata, la voglia di mostrarci “a testa alta” come persone oneste e professionisti capaci che non si rassegnano alla cattiva politica e alla cattiva amministrazione. Che pretendono un contratto innovativo perché è un nostro diritto, perché lo vogliamo per noi e per i cittadini, e perché il “cambiamento” promesso a parole senza gli strumenti in grado di abilitarlo è solo una presa in giro che offende noi e danneggia il Paese.
Per questo andremo avanti con ancora più determinazione: per un rinnovo vero di tutti i contratti del settore pubblico e privato sociale.
30 Nov2015
Grazie a tutte le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici. Dopo il 28 novembre ancora più determinati: #ContrattoSubito!
30 Nov2015
#ContrattoSubito, in piazza oltre 30mila lavoratori dei servizi pubblici. Furlan: “Governo trovi risorse o non ci fermeremo”
"Contratto subito"- "Pubblico6Tu". E' lo slogan dietro al quale hanno marciato ben oltre 30mila lavoratori dei servizi pubblici, riuniti dalle oltre 25 sigle sindacali del settore che fanno capo a Cgil, Cisl e Uil, Confsal e Gilda, durante la manifestazione nazionale a Roma.
Dopo sei anni di attesa e due rinnovi persi, i sindacati chiedono un contratto "vero" per gli oltre 3 milioni di lavoratori pubblici e oggi hanno dato voce anche al disagio dei 700 mila addetti di terzo settore e privato sociale. Il corteo e' partito da Piazza della Repubblica per approdare a piazza Madonna di Loreto (vicino a Piazza Venezia) dove si sono svolti gli interventi dei leader sindacali dal palco.
Dietro lo striscione di apertura hanno sfilato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Con loro i rappresentanti delle sigle dei settori scuola, sanità, funzioni centrali, servizi pubblici locali, sicurezza e soccorso, università, ricerca, Afam e privato sociale per chiedere un rinnovo di contratto che sostenga i salari e rilanci produttività, competenze, formazione e innovazione organizzativa nei servizi alle persone e alle imprese.
"Il governo trovi le risorse adeguate per un rinnovo dignitoso, altrimenti certo la nostra lotta non si può fermare", ha detto il segretario generale della
Cisl, Annamaria Furlan, arrivando in piazza. "Dopo sei anni di blocco, offrire cinque euro è poco dignitoso per i lavoratori e per il governo che rappresenta lo Stato datore di lavoro. Si vergogni. Spero che dopo questa manifestazione si inizi da subito a sbloccare il tavolo" ha tuonato durante il comizio". “Il lavoro pubblico è indispensabile - ha proseguito - per crescere e per la qualità della vita. Il Governo ci ascolti. Vogliamo partecipare a organizzare il Paese, dove il diritto al lavoro sia vero. Mai rinunceremo alla contrattazione. La qualità dei lavoro pubblico e la qualità dei servizi pubblici parte da un giusto rinnovo di contratto".
26 Nov2015
Sicurezza? Un affare troppo serio per trattarlo con annunci spot. Cgil Cisl Uil: “Il 28 novembre in piazza, contratto subito per tutti i lavoratori pubblici”
“Anche il presidente del Consiglio si è finalmente accorto che ci sono migliaia di operatori delle forze dell’ordine impiegati negli uffici ministeriali a svolgere funzioni esclusivamente amministrative, proprie del personale civile dello Stato” così Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa dopo le dichiarazioni del premier Matteo Renzi in merito al rafforzamento delle misure di sicurezza nel Paese. “La sicurezza si garantisce definendo i compiti di ciascuno e soprattutto attraverso investimenti e innovazione in tutti i servizi e in tutto il personale che assicura la legalità e i presidi di democrazia, convivenza e integrazione”.
“Da anni denunciamo questa situazione e nessun Governo ha mai fatto nulla. Ora si ritiene di affrontare il complesso tema della sicurezza con misure spot senza un intervento complessivo per far funzionare nel migliore dei modi la macchina dello Stato.
A tale proposito ci permettiamo di ricordare che a oggi, non è ancora stato rimosso il progetto di chiusura di quei presidi di legalità e sicurezza che sono le prefetture, anche per questo chiediamo un giusto rinnovo di contratto e un vero investimento in tutte le professionalità dello Stato impegnate nella sicurezza”.
“Occorre dare risposta alle migliaia di lavoratori ministeriali che operano in uffici strategici per la tutela dell’ordine e in ambito sociale, che da tempo chiedono di essere affiancati da nuovi operatori e investimenti nelle attrezzature. Lavoratori che da più di sei anni non vedono garantito il proprio diritto ad un legittimo riconoscimento economico e ad un rinnovo contrattuale dignitoso”.
“Anche per questo i lavoratori dei ministeri saranno in piazza sabato 28 novembre a Roma con tutti i lavoratori dei servizi pubblici del Paese”, concludono Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa. “Per far sentire con forza le nostre rivendicazioni e le nostre proposte per garantire la sicurezza delle persone e delle comunità”.
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