“Bene l’abolizione del trattenimento in servizio, ora ci aspettiamo che il governo elimini tutti i privilegi che sono appannaggio di poche categorie”. Così Francesco Scrima, coordinatore della Cisl Lavoro Pubblico, commenta le indiscrezioni sui testi di decreto legge e ddl approvati venerdì scorso in Consiglio dei Ministri.
“L’abrogazione della norma favorisce la staffetta generazionale, anche se rispetto a giovani e nuovi profili bisogna fare molto di più”, spiega Scrima. “Ma soprattutto mette fine al privilegio di categorie come magistrati amministrativi e contabili, docenti universitari, personale delle autorità indipendenti, ai quali si consentiva fino ad oggi di rimanere in servizio con retribuzioni a dir poco elevate. E tutto ciò nel contesto di perdurante difficoltà economica e di diffuso disagio sociale a tutti noto”.
“Non vorremmo però che nelle pieghe di provvedimenti ad oggi ancora non formalizzati - punzecchia il coordinatore Cisl Lavoro Pubblico - tornassero fuori come sempre trattamenti di favore per poche nicchie di privilegio”.
“Aspettiamo di vedere i testi definitivi - conclude Scrima - Renzi non faccia sorprese. E dimostri di voler rottamare, insieme alle norme sul trattenimento in servizio, tutti quei benefici ingiustificati che poco hanno a che fare con le esigenze di riforma e con l’interesse dei lavoratori pubblici e dei cittadini”.
19 Giu2014
Riforma Pa, Scrima (Cisl Lavoro Pubblico): “Bene l’abolizione del trattenimento in servizio, ma niente sorprese su altri privilegi”
19 Giu2014
Visite specialistiche, errata l'interpretazione della Funzione Pubblica
Pubblichiamo il parere dell'ufficio legale della Cisl Fp sulla Circolare n. 2 del 17 febbraio 2014 in materia di “Assenze per visite, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici” della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Funzione Pubblica che fornisce chiarimenti sull'applicazione dell’art. 55-septies, comma 5-ter del D.Lgs. 165/2001 come modificato dal D.L. 31 agosto 2013, n. 101, convertito, dalla L. 30 ottobre 2013, n. 125.
La Funzione Pubblica, nel tentativo di chiarire la portata delle modifiche introdotte dalla recente normativa, fornisce una errata interpretazione della disposizione in esame che sta determinando una applicazione distorta degli istituti contrattuali in essa richiamati da parte di alcune amministrazioni pubbliche, penalizzante per tutti i lavoratori pubblici e soprattutto per il personale assunto a tempo determinato.
13 Giu2014
RIFORMA PA, CON MINISTRO MADIA INCONTRO DELUDENTE
Una riforma della pubblica amministrazione che la renda più moderna, ne accresca l’efficacia, ne migliori l’efficienza: obiettivi che sentiamo nostri, convinti che un buon funzionamento della macchina pubblica sia essenziale per la ripresa della crescita e dello sviluppo dell’intero Paese. Per questo ci attendevamo che l’incontro di palazzo Vidoni segnasse l’avvio di una fase di proficuo dialogo, su obiettivi condivisi di innovazione e qualificazione dei servizi cui far corrispondere una forte valorizzazione del lavoro pubblico. Ne usciamo invece profondamente delusi per ragioni di merito e di metodo. Nel merito: le proposte del governo restano assolutamente vaghe, da parte della ministra Madia è stato fatto solo un sommario riepilogo di quanto emerso dalla consultazione via e-mail, nessun riferimento puntuale ai contenuti dei provvedimenti che il governo è in procinto di varare. Nel metodo: nessuna conferma alle voci di presunte “aperture” del governo per il rinnovo dei contratti, di cui pertanto al momento non si parla, e più in generale un atteggiamento che sembra ridurre il confronto a mera e sbrigativa informazione, senza alcuna possibilità di esame e discussione approfondita delle questioni. Quasi si trattasse di un’inutile perdita di tempo. Chi ci conosce, sa che per noi il confronto sindacale non è mai stato un freno al cambiamento. Ai tavoli di discussione siamo sempre andati con proposte puntuali, concrete, serie, con grande apertura al dialogo e pronti ad assumerci la responsabilità delle scelte necessarie a realizzare impegnativi processi di innovazione. Su una riforma di così grande portata, il coinvolgimento di chi deve attuarla è indispensabile e ci auguriamo che non si ritenga a tal fine sufficiente un semplice scambio epistolare. Sono milioni di lavoratori a dare volto e vita alla pubblica amministrazione, noi ne rappresentiamo una parte non trascurabile, vogliamo renderli protagonisti di un cambiamento di cui il loro lavoro è fattore decisivo, che merita di essere più adeguatamente riconosciuto e valorizzato.
Dichiarazione di Francesco Scrima, coordinatore CISL Lavoro Pubblico
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